Casoria, rissa per gli insulti a una donna: sei arresti

Lo scontro con una banda di Melito dopo l'affronto uomo pestato e accoltellato

Casoria, rissa per gli insulti
Casoria, rissa per gli insulti
di Marco Di Caterino
Venerdì 6 Ottobre 2023, 07:19 - Ultimo agg. 10:35
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Scontri tra bande. Sei le persone arrestate, di questi cinque ai domiciliari mentre per il capo di una della fazione, già finito in carcere a marzo, è stata confermata la detenzione presso lo stesso istituto di pena. Gli indagati sono stati arrestati ieri dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Casoria, diretta dal capitano Valentina Bianchin, che hanno eseguito un'ordinanza di detenzione agli arresti domiciliari, disposta dal gip del tribunale di Napoli Nord, su richiesta della procura di Napoli Nord, diretta da Maria Antonietta Troncone: i sei indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di rissa pluriaggravata e lesioni personali.

Più grave la posizione giudiziaria del 34enne, arrestato lo scorso 31 marzo dagli stessi militari della compagnia di Casoria, che avevano eseguito un fermo a suo carico per tentato omicidio e lesioni personali aggravate, a cui ora vanno aggiunti i reati contestati a tutta la sua banda. 

La maxi retata arriva al termine di una complessa indagine dei carabinieri, coordinata dalla procura aversana, iniziata dopo la denuncia di una persona residente a Casoria che era in compagnia del figlio minorenne, che aveva subito una brutale aggressione da parte degli indagati, che dopo averli circondati avevano pestato a sangue padre e figlio, colpendoli con una mazza da baseball, per poi accoltellare l'uomo in varie parti del corpo. Nell'immediatezza del fatto, la vittima aveva raccontato ai carabinieri di essere stato aggredito da quattro persone che lui conosceva, mentre transitava su una strada che collega Arzano con Casoria, per motivi di viabilità. Successivamente però la stessa vittima ritornava sulle sue dichiarazioni, affermando che l'aggressione era avvenuta a Melito per motivi di natura personale, da una sola persona di cui forniva le generalità esatte. 

I militari hanno voluto vederci chiaro sull'intera vicenda, avviando un'indagine e un'attività di intercettazione telefonica, grazie alla quale quattro giorni dopo arrestarono il 34enne, tuttora in carcere. Gli inquirenti hanno poi accertato che tra un gruppo di Casoria, capeggiato dalla vittima, e un altro di Melito, sotto comando del 34enne, non correva buon sangue e che la spedizione punitiva con tanto di accoltellamento, era scattata nel corso di un chiarimento tra i due gruppi, deciso dopo che la moglie del ferito aveva subito nella stessa mattinata un affronto.
Gli investigatori hanno anche accertato che nel gruppo di Melito avevano partecipato al pestaggio anche alcuni pregiudicati locali, già implicati in episodi analoghi.

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