Clochard ucciso a Pomigliano, fermati due 16enni per omicidio volontario aggravato

I minori individuati grazie al monitoraggio sui social

Il luogo dell'omicidio
Il luogo dell'omicidio
Mercoledì 21 Giugno 2023, 16:45 - Ultimo agg. 23:01
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Svolta sull'orribile morte del clochard Friederick Akwasi Adofo, 40enne ghanese pestato da un gruppo di giovanissimi a Pomigliano d'Arco.

I carabinieri di Castello di Cisterna hanno eseguito un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, nei confronti di due 16enni per il reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.

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Le indagini, avviate dai militari dalla Stazione Carabinieri di Pomigliano d’Arco, e svolte con l’intervento dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Castello di Cisterna e del Nucleo Investigativo, si sono incentrate sull’acquisizione e analisi delle telecamere presenti nella zona in cui la vittima è stata soccorsa.

Proprio una telecamera, installata in un esercizio commerciale, ha ripreso la violenta aggressione, improvvisa e immotivata, da parte dei minori nei confronti della vittima, che si trovava da sola sulla pubblica via.

I due, dopo aver colpito al volto l’uomo, hanno continuato a sferrare calci e pugni, la maggior parte dei quali indirizzati al capo, quando ormai la vittima era immobile a terra. È si è proceduto a una sistematica raccolta di immagini impresse nei sistemi di videosorveglianza della città.

I video estrapolati hanno permesso di ricostruire il percorso dei due giovani aggressori e ottenere ritratti più nitidi dei volti: il successivo raffronto con i contenuti multimediali pubblicati dai ragazzi sui propri profili social network, ha definitivamente consentito la loro individuazione.

Dalla visione dei profili social dei due ragazzi indagati è emersa la presenza di contenuti che esaltano la violenza, con immagini di coltelli e bastoni retrattili.

Nel corso delle perquisizioni locali svolte presso le abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti indumenti utili alle indagini.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione.

I destinatari della misura sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Nel frattempo però è emerso che i giovani farebbero parte di una baby gang che agisce da tempo sul territorio. Uno dei due ragazzi, secondo quanto si apprende, è di origini rumene

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