Napoli, la Venere degli Stracci risorge in piazza Municipio

L’opera di Pistoletto torna in piazza Municipio dopo il rogo

La nuova Venere degli Stracci
La nuova Venere degli Stracci
di Alessio Liberini
Mercoledì 6 Marzo 2024, 15:21 - Ultimo agg. 7 Marzo, 07:36
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La Venere degli Stracci rinasce dalle sue ceneri. Dopo l'incendio che aveva colpito la prima installazione lo scorso luglio, questa mattina l’opera di Michelangelo Pistoletto ha fatto il suo ritorno in piazza Municipio. La creazione dell’artista biellese, «simbolo di resistenza, speranza e rinascita», resterà nel cuore di Napoli per i prossimi tre mesi per poi essere collocata definitivamente nella chiesa di San Pietro ad Aram diventando a tutti gli effetti «un pezzo di patrimonio della città». La Venere, inoltre, sarà la prima opera d’arte contemporanea a trovare fissa dimora in una chiesa ancora aperta al culto. 

Distrutta dalle fiamme appiccate la scorsa estate da Simone Isaia, un giovane psichicamente instabile che al momento si trova in carcere, la nuova opera è stata interamente donata alla collettività dal maestro Pistoletto che stamani, presenziando alla nuova inaugurazione, si è detto disponibile ad incontrare l’autore del rogo che nei mesi scorsi ha visto mobilitare cittadini ed associazioni per chiedere una riduzione della pena, viste le condizioni di fragilità del 32enne. «Non vedo l'ora di vederlo in faccia, di incontrarlo e di guardarci negli occhi – ha detto Pistoletto – Questa persona ha un bisogno profondo al quale credo che la Venere possa offrire risoluzione.

L'ha fatto per sofferenza: dare fuoco alla Venere sia stata una scintilla di dolore». 

A seguito dell’incendio che ha portato alla distruzione dell’opera precedente, l'associazione EF Altra Napoli aveva anche lanciato una campagna di crowdfunding dall’emblematico nome “Ricostruiamola!”. Tuttavia, dopo la volontà dell'artista che ha deciso di donare la nuova opera, i fondi ricavati dalla campagna online sono stati destinati a due associazioni con finalità sociali presenti sul territorio: l'associazione La Scintilla, che opera per la tutela, l'accompagnamento, la socializzazione e la serena autonomia delle persone affette da disabilità intellettiva, e la cooperativa sociale Lazzarelle, impegnata nel recupero, attraverso il reinserimento in qualificati progetti di lavoro, delle donne afflitte dal regime di detenzione che vogliono essere protagoniste attive del loro cambiamento. 

 

«L'opera – ricorda il primo cittadino Gaetano Manfredi - aveva attivato un dibattito nella pubblica opinione soprattutto tra le giovani generazioni sensibili alla protezione dell'ambiente ed era giusto riprendere quel percorso. Ringrazio il maestro Pistoletto per la nobile scelta di donare la Venere alla città, l'Altra Napoli per la raccolta fondi destinata al sostegno concreto alle persone più fragili, nonché l'arcivescovo Battaglia per la disponibilità ad ospitare in maniera definitiva l'opera al termine della collocazione in piazza. Tutte componenti essenziali per una Napoli che si apre all'esterno coniugando la forza dell'arte con il dovere dell'inclusione sociale». 

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Nel mentre però da Palazzo San Giacomo si corre comunque ai ripari per preservare la nuova installazione. Nei tre mesi in cui l'opera resterà esposta in piazza Municipio, la Venere sarà infatti “protetta” 24 ore su 24 da una squadra di vigilanza privata con in campo cinque addetti alla security che si alterneranno su più turni. 

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