Commerciante minacciato a Pozzuoli, i cugini stalker non potranno più avvicinarlo

Il divieto ai cugini Ferro già coinvolti in inchieste di camorra

Minacciavano un negoziante non potranno più avvicinarlo
Minacciavano un negoziante non potranno più avvicinarlo
di Gennaro Del Giudice
Giovedì 25 Gennaio 2024, 08:56 - Ultimo agg. 10:55
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Il gesto di puntare una pistola contro la sua vittima e minacce reiterate. «Ti ammazzo di botte», «Ti uccido», parole che avevano lo scopo di terrorizzare. E, ancora, ripetute provocazioni e sguardi minacciosi indirizzati a un piccolo imprenditore di Pozzuoli e ai suoi familiari.

Un incubo iniziato nell'aprile del 2022 a cui hanno messo la parola fine i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli che ieri mattina hanno eseguito un'ordinanza di divieto di avvicinamento a carico di Andrea Ferro, 50 anni, cugino del 43enne pentito di camorra Antonio Ferro e del 45enne fratello di quest'ultimo Andrea, condannato a oltre 13 anni durante il maxi processo Iron Men. L'uomo è anche il nipote dei boss Rosario Ferro, detto capatosta, trucidato nel 1988 a sua volta fratellastro dell'attuale boss di Pozzuoli Gaetano Beneduce.

Proprio sul legame di sangue con i due cugini che dal 2010 al 2013 sono stati i capi dell'omonimo clan di famiglia, che il 50enne faceva leva per intimorire l'imprenditore con il quale era nato un astio per motivi personali.

Il movente non sarebbe di natura estorsiva bensì di natura strettamente personale, legato a una serie di atteggiamenti messi in atto dal 50enne nei confronti dell'imprenditore e della moglie di quest'ultimo. In particolare frequentazioni nell'attività commerciale della vittima non gradite sullo sfondo di una vicenda contornata da minacce, intimidazioni e provocazioni. Denunce che hanno fatto scattare le indagini da parte dei carabinieri di Pozzuoli, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno eseguito la misura emessa dal Gip a carico di Andrea Ferro.

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Il 50enne è ritenuto gravemente indiziato di atti persecutori, reato aggravato dal metodo mafioso in quanto, al cospetto della vittima, a più riprese ha sottolineato l'appartenenza ai boss del clan Ferro. Nei guai è finito anche il fratello maggiore dell'uomo, che attualmente è indagato a piede libero. Quest'ultimo, secondo le indagini, avrebbe partecipato all'attività di stalking messa in atto ai danni dell'imprenditore. In alcune occasioni i due avrebbero stazionato davanti al negozio: il 50enne, al cospetto della vittima, l'avrebbe poi provocata con minacce, mimando spesso di impugnare una pistola. 

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