Elezioni comunali a Pomigliano, Schlein rilancia il campo largo Pd-M5S ma tra i dem c'è chi scappa

L'area Di Maio pronta all'alleanza con Raffaele Russo, già sindaco di Pomigliano per sei volte

La segretaria del Pd Elly Schlein alla prima del film di Walter Veltroni
La segretaria del Pd Elly Schlein alla prima del film di Walter Veltroni
di Pino Neri
Giovedì 30 Marzo 2023, 07:05 - Ultimo agg. 31 Marzo, 07:25
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Era nell'aria per non dire che fosse quasi scontato: in vista delle comunali il nuovo Partito Democratico di Elly Schlein ha stipulato l'alleanza con il nuovo Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. E così nella città che fu culla del Movimento 5 Stelle del pomiglianese doc Luigi Di Maio si ripropone il laboratorio che nell'ottobre del 2020 portò alla vittoria del sindaco di centrosinistra Gianluca Del Mastro, poi caduto nel febbraio scorso con una congiura ordita, nemmeno due anni e mezzo dopo la sua elezione, proprio dai fedelissimi di Di Maio, nel frattempo uscito dal Movimento, e dal segretario cittadino del Pd, Eduardo Riccio, vicino al governatore De Luca ma esautorato da decisioni in queste elezioni da esponenti del nuovo corso Schlein.

Ma stavolta non ci saranno Di Maio e i suoi seguaci dietro il secondo tentativo di scalata dell'asse Pd-M5S a uno dei comuni strategici del Napoletano sia sotto il profilo economico e politico. Gli avversari di Schlein e Conte non sono certo rimasti a guardare. Qui gli ultimi fedeli a Di Maio, ex M5S, e lo stesso segretario cittadino Pd, Riccio, hanno addirittura preferito passare al nemico di sempre pur di non darla vinta agli ex amici e compagni di non più alcuni mesi fa. Si perché dimaiani e Riccio si sono alleati con Raffaele Russo, Lello per gli amici, 83 anni e 8 mesi, primario d'ospedale in pensione e sindaco di Pomigliano per sei volte, prima, dal 1980 al 1993, sotto le insegne del PSI di Craxi e poi, dal 2010 al 2020, sotto quelle di una coalizione di centrodestra. 

Dal canto suo Russo non si nasconde. Vuole diventare sindaco per la settima volta e per centrare l'agognato obiettivo ha chiamato a raccolta un po' tutti, forzisti, centristi, socialisti, storici esponenti locali della destra, renziani, calendiani. Ha messo pure un altro paio di frecce nella sua faretra, l'ex assessore comunale alle politiche sociali nonché dimaiano di ferro, Salvatore Esposito, e proprio Riccio appunto, che scenderà in campo con una sua lista civica, Pomigliano 2020. 

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Valerio Di Pietro, nominato da Elly Schlein responsabile per il Pd alle comunali, ha di fatto esautorato Riccio e portato a casa un primo risultato importante in vista del voto, il patto rinnovato con i Cinque Stelle. Del resto il comunicato ufficiale sottoscritto l'altra sera nei locali coperti del parco pubblico e poi diramato alla stampa è più che chiaro: «Le forze progressiste, democratiche, riformiste ed ecologiste di Pomigliano, Pd, M5S, Europa Verde, Per, Idea Pomigliano, Sinistra Italiana, Area Riformista e Rinascita hanno costituito un gruppo di lavoro per la definizione del programma. È stata inoltre formata una delegazione con il compito di ampliare la coalizione».
Ora però viene il difficile. Il centrosinistra del duo Schlein-Conte dovrà trovare un candidato sindaco. Dall'altra parte resta sotto gli occhi di tutti l'estrema eterogeneità della coalizione di Russo. Una compagine caratterizzata anche da una certa dose di spregiudicatezza. Emblematico è il comportamento dell'ex assessore Esposito. Pur di entrare nella compagine del nemico storico e sei volte sindaco di Pomigliano si è fatto prestare il simbolo di una lista civica, Oblò, dal sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia, esponente provinciale di punta di Forza Italia.

Russo però smorza la polemica: «Quando la città brucia - dice - gli antichi nemici si mettono insieme per il bene della comunità». 

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