Nuova scossa di terremoto ai Campi Flegrei. Alle 5.54 un boato ha accompagnato un sisma di magnitudo 2,7±3, ben avvertito dalla popolazione. L'epicentro è stato localizzato dalla sala operativa dell'Osservatorio Vesuviano lungo il margine Nord della Solfatara, in zona Pisciarelli, mentre la profondità è stata di 2 chilometri e 700 metri, piuttosto superficiale quindi, il che ha aumentato la percezione da parte dei residenti di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, e nei quartieri di Napoli Bagnoli, Agnano, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura e Vomero. L'evento sismico è stato seguito da circa sette scosse tutte di magnitudo assai bassa, non superiore a 0,7. Ormai per i residenti dell'area flegrea è una consuetudine avvertire i terremoti, consci che siano il risultato dell'ultima crisi bradisismica iniziata dal novembre 2005, che dopo l'impennata di scosse nel 2012 ha portato al passaggio dal livello di allerta Verde a quello Giallo e il monitoraggio al livello di Attenzione.
Tuttavia è evidente che l'attività sismica nell'area dal settembre 2020 sia aumentata esponenzialmente.
Gli studiosi concordano nel dire che finché proseguirà il sollevamento del suolo ai Campi Flegrei, la sismicità non può che aumentare. Il sollevamento è dovuto a un aumento di pressione e sui motivi la comunità scientifica è divisa: c'è chi parla di un'intrusione continua di magma negli strati superficiali; e chi di degassamento del magma profondo (con la camera magmatica rialimentata da nuovo materiale) che riscalda gli acquiferi superficiali e aumenta la pressione. La dinamica dei Campi Flegrei è monitorata h24 dalle reti di sorveglianza dell'Osservatorio Vesuviano, e «allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità», come sottolineato nei bollettini.
Però è evidente che ai Campi Flegrei dal 2020 a oggi c'è stato un cambio di rotta, cioè da quando la sismicità si è fatta molto più intensa. Nel 2012 si ebbero 319 sismi, il numero è andato via via scemando per poi raddoppiare nel 2019 con 799 eventi sismici, nel 2020 con 1.520. Nel 2021 l'aumento è continuato ma in maniera meno evidente (circa +700) con 2.232 sismi però nel 2022 ecco di nuovo una crescita numerica alta con 3.181 terremoti: un record dal 2012 a oggi. Questo significa che la pressione nel sottosuolo è aumentata, così come la deformazione del suolo che dal 2005 a oggi ha raggiunto 106,5 centimetri. Nonostante ciò, oggi i Campi Flegrei possono definirsi meno pericolosi rispetto alla crisi 1982-84, in cui si ebbero 15 mila sismi e un sollevamento al Rione Terra di circa 185 centimetri. E quest'anno come sta andando? Per ora l'andamento mostra un aumento considerevole di terremoti: soltanto nei primi tre mesi del 2023 ce ne sono stati 1.107, 35 già in questi primi dieci giorni di aprile, compresa la scossa avvertita ieri mattina. Marzo è stato il mese più vivace in assoluto dal 2012 a oggi con 612 sismi.