Campo estivo per 150 bimbi nel bene confiscato al boss di Napoli: «Così li porto via dalla strada»

Tuffi, giochi d'acqua, laboratori di ceramica, estetica e pizzeria tra le tante attività

Il campo estivo di don Luigi Merola
Il campo estivo di don Luigi Merola
di Giuliana Covella
Venerdì 7 Luglio 2023, 11:00
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Un'alternativa al fenomeno delle bande di minorenni che spadroneggiano nelle strade cittadine. Vogliono essere questo i campi estivi che la Fondazione A Voce d' e creature di don Luigi Merola ha destinato a 150 bambini dell'Arenaria e di Poggioreale. Tuffi, giochi d'acqua, laboratori di ceramica, estetica e pizzeria tra le tante attività che coinvolgono minori dai 6 ai 16 anni nella sede della fondazione in un bene confiscato alla camorra. Un progetto possibile grazie ai privati ieri accanto a padre Merola per donare un sorriso ai ragazzini del quartiere, come l'imprenditore Giovanni Lombardi intervenuto con la figlia Margherita in occasione della premiazione dei piccoli partecipanti. Nella struttura di via Piazzolla al Trivio sono stati premiati i minori che hanno partecipato a questo primo mese di campi estivi.

Bambini di cui molti hanno storie particolari alle spalle, come spiega padre Luigi. «Si tratta di ragazzi che facevano parte di baby gang o che hanno i genitori in carcere.

In fondazione ospitiamo infatti l'87 per cento di bambini che hanno padre e madre dietro le sbarre». Ma non solo. I volontari accolgono inoltre ragazzi con disabilità: «Quelli che nessuna struttura voleva in zona, anche perché per una famiglia è un onere far partecipare il figlio a un campo estivo che ha un costo di 90 euro a settimana. Così li abbiamo accolti qui gratis». Uno di questi ragazzini speciali è Francesco Pio, 14 anni, con una lieve disabilità mentale che da settembre dovrà frequentare il secondo anno dell'alberghiero, che fa anche da educatore per i più piccoli durante le attività giornaliere. «Lui è il nostro fiore all'occhiello - dice padre Merola - è diventato un educatore con un compito preciso, disciplinare l'ordine e far rimettere tutto a posto a fine giornata». Critico tuttavia il sacerdote sul Patto educativo: «In una città così grande non decollerà mai, perché ci sono belle realtà come associazioni e parrocchie ma mettere tutti intorno a un tavolo è difficile». Una speranza verrà dal nuovo capo della polizia Pisani, a detta di don Luigi: «Ha annunciato che avrà una particolare attenzione verso i minori, una platea dove ci sono i futuri candidati boss, dunque se noi li togliamo ai camorristi sottraiamo loro il bacino». Entusiaste le famiglie dei bambini che partecipano al campo estivo: «Quelle più disagiate e problematiche si affidano a noi, ho lettere di genitori in carcere che mi scrivono dicendomi: grazie a lei mio figlio non farà la mia carriera. Se occupiamo gli spazi della camorra salveremo i nostri ragazzi». In fondazione i minori imparano le regole, come se fosse casa loro. «Ma serve l'aiuto di tutti», ricorda l'ex parroco di Forcella: «Servono più imprenditori come Lombardi, che investendo nel sociale sanno che in futuro ci saranno 150 ragazzi in meno che chiederanno il pizzo».

La Fondazione ha sede nella ex villa di Bambù, il boss Raffaele Brancaccio, ragioniere del clan Contini, che fu data in comodato d'uso gratuito alla onlus nel 2007. Scopi principali sono: interventi di recupero e di contrasto alla dispersione scolastica, nonché di sostegno a progetti educativi e di formazione alla cittadinanza attiva; progetti finalizzati all'erogazione di servizi assistenziali, aggregazione sociale e integrazione culturale; infine di collocazione occupazionale dei giovani, che attraverso la formazione di nuove figure professionali e il recupero di antichi mestieri possano essere inseriti nel mondo del lavoro. Aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì coinvolge i minori in varie attività. 

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