Catamarano fantasma: condannato finto skipper

Un anno di reclusione per aver noleggiato una barca di cui non disponeva

Catamarano fantasma: condannato finto skipper
Catamarano fantasma: condannato finto skipper
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Mercoledì 8 Novembre 2023, 14:29 - Ultimo agg. 15:52
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Ha fatto credere di essere proprietario o comunque gestore diretto di un catamarano e lo ha messo a disposizione con la formula charter. Ha preteso tremila euro - soldi versati su una postpay a titolo di acconto -, per poi sparire nel nulla. Sul più bello, il giorno indicato come inizio di una vacanza, il gruppo di amici che si era affidato al sedicente skipper ha dovuto masticare amaro. Non c'era lo skipper, non c'era il catamarano, la vacanza andava completamente riprogrammata, al netto dei tremila euro versati come acconto.

Una brutta storia culminata pochi giorni fa nella condanna a un anno di reclusione, pena sospesa, per l'unico imputato: si chiama V.C., classe 1971, è stato condannato per truffa ai danni di un gruppo di ragazzi napoletani.

Una vicenda che risale al 2021, quando una ragazza - a nome di un gruppo di giovani napoletani - entra in contatto con lo skipper, per organizzare una vacanza in barca.

A questo punto, V.C. mette a disposizione un catamarano adatto a una crociera di lungo corso, chiedendo così un acconto di tremila euro, su un totale di ottomila euro. Soldi bonificati, al netto delle foto dell'imbarcazione che venivano scambiate a mezzo whatsapp. Una volta giunti al giorno della partenza, arriva la doccia fredda per i ragazzi napoletani, secondo quanto è possibile leggere nella sentenza firmata lo scorso 19 ottobre dal giudice Carlo Bardari del Tribunale di Napoli.

Il sedicente skipper non rispondeva al telefono, salvo inviare qualche messaggio sporadico, adducendo motivi personali che gli impedivano di partire, oltre a indicare il numero di telefono di un altro skipper. Un atteggiamento che, secondo il giudice, era dolosamente finalizzato a truffare i propri clienti. In alcuni messaggi, V.C. si era anche impegnato a restituire la somma ricevuta, fatto - sottolinea il giudice - che non è mai accaduto: i soldi dati in acconto non sono stati mai restituiti. Ma le sorprese per il gruppo non sono finite. Costretti a riorganizzare la vacanza, i ragazzi si ritrovano alle isole Eolie, dove - ironia della sorte - incrociano al largo di Panarea il catamarano che era stato loro offerto in noleggio da parte di V.C.

Inevitabile a questo punto è stato scattare delle foto dell'imbarcazione, con tanto di numero di targa. È così bastato un semplice controllo, per verificare che l'imbarcazione era riconducibile a una società di noleggio, che risulta ovviamente estranea alle accuse per le quali è stato condannato il sedicente skipper. Il giudice ha così accolto le conclusioni della Procura, a partire dalla attenta ricostruzione dei fatti presente nella denuncia firmata dal penalista napoletano Riccardo Ferone, che in aula - per conto di una delle parti offese - si è costituito parte civile. Lette le motivazioni l'imputato avrà modo di replicare alla condanna, provando a sostenere la sua tesi, in vista di un possibile giudizio di appello. 

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