Nel Real Albergo dei Poveri nasce la Casa delle Tecnologie Emergenti

L’hub fungerà da stimolo anche attraverso cinque i laboratori dedicati a metaverso, Web 3.0, Gaming, Storytelling digitale, Quantum Computing e 5G

Nel Real Albergo dei Poveri nasce la Casa delle Tecnologie Emergenti
Nel Real Albergo dei Poveri nasce la Casa delle Tecnologie Emergenti
di Alessio Liberini
Martedì 3 Ottobre 2023, 16:00 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 07:21
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Un hub aperto alla città dove poter coniugare le competenze scientifiche di università e centri di ricerca con le esigenze di imprese e territorio. È questo l’obbiettivo della Casa delle Tecnologie Emergenti “Infiniti mondi”, il nuovo polo tecnologico che unisce tradizione ed innovazione per supportare lo sviluppo di startup e nuovi modelli di business legati al settore delle industrie culturali e creative.

Il progetto biennale, presentato questa mattina a Palazzo San Giacomo dal sindaco Gaetano Manfredi insieme ai partner istituzionali e privati, è finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito del bando “Casa delle Tecnologie Emergenti per il supporto alle tecnologie 5G” e dispone di un budget di circa 15 milioni di euro.

Ad ospitare le attività del centro sarà il Real Albergo dei Poveri. Diventando così il cuore pulsante della “innovation city” napoletana che punta ad una sana integrazione tra arte, scienza e tecnologia con lo scopo di creare una fucina di opportunità per aziende e ricercatori. Alla base del disegno, infatti, c’è proprio la volontà di favorire il trasferimento tecnologico verso piccole e medie aziende del settore della fiorente industria culturale locale.

«Realizzare un polo tecnologico in una struttura dalla vocazione molteplice come l'Albergo dei poveri rappresenta un passo in avanti concreto nell'ottica della trasformazione urbana – dice il sindaco Gaetano Manfredi –  È un’operazione che facciamo con Università e aziende nell’ambito di una rete nazionale perché un progetto gemello è stato presentato dal Comune di Bologna.

Come Comune di Napoli abbiamo vinto un bando sul tema dell’applicazione delle nuove tecnologie nei settori della creatività e dell’arte».

Per il progetto della Cte, Palazzo San Giacomo è difatti capofila di un partenariato che comprende le Università di Napoli Federico II e L’Orientale, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, i cui studenti designer hanno realizzato il logo di “Infiniti Mondi”-  il Centro d’innovazione digitale Cefriel del Politecnico di Milano, i centri di ricerca e innovazione  MedITech 4.0, Cnr - Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale e CeRICT Scarl, e imprese innovative come Tim, Spicy e One More Pictures.

L’hub fungerà da stimolo per una virtuosa integrazione tra arte, scienza e tecnologia. Anche attraverso cinque i laboratori, messi in campo dall’iniziativa, dedicati al metaverso, Web 3.0, Gaming, Storytelling digitale, Quantum Computing e 5G. Con le attività che si snoderanno tra il Real Albergo dei Poveri e l’ex scuola “Giotto-Monti” nel quartiere San Giovanni a Teduccio, confermando la strada già intrapresa dall’amministrazione comunale per fare dell’area orientale la sua “Silicon Valley” napoletana.

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«La Casa delle Tecnologie Emergenti è un progetto molto sfidante - assicura Angelo Giuliana, direttore generale del Centro di Competenza MedITech 4.0- perché vuole avere un impatto sulla città coniugando tecnologia, industria culturale e creativa. Il partenariato è costituito sia da competenze universitarie che da competenze di mercato. Con i cinque laboratori che saranno attivi ci occuperemo di formazione con l’obiettivo di creare una skilling e reskilling delle forze lavorative sul tema delle tecnologie che oggi sono poco presenti in Italia».

Il polo, garantiscono dal Comune, non sarà statico ed avrà una ricaduta positiva sull’intero tessuto sociale cittadino attraverso la promozione di diversi momenti di incontro con la città. Il primo appuntamento è già per il prossimo 20 ottobre alla Fondazione Foqus nei Quartieri Spagnoli con “Metalab”. Un confronto, arricchito dalla presenza di ospiti nazionali e internazionali, per sperimentare insieme nuove forme di comunicazione culturale e produzione di conoscenza.

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