Napoli capitale del turismo tra guide turistiche abusive e controlli mancati: «Abbiamo bisogno che si facciano più concorsi»

«Non è pensabile che una città come Napoli abbia soltanto sette vigili che hanno il controllo dell'abusivismo»

Napoli, piazzetta Nilo addobbata a festa per lo scudetto e gremita di turisti
Napoli, piazzetta Nilo addobbata a festa per lo scudetto e gremita di turisti
di Vincenzo Cimmino
Venerdì 23 Giugno 2023, 17:06
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Napoli capitale del turismo. Gli ultimi anni vedono questo trend sempre più in crescita. Molti sono i turisti che da tutto il mondo giungono nel capoluogo campano alla scoperta dei tesori qui custoditi. Ma non solo. Sempre più napoletani, infatti, consapevoli dei tesori che la città conserva, vanno alla scoperta di queste oasi di cultura sparse sul territorio.

Una città che potrebbe vivere di solo turismo. Una città che fa parlare di sé in tutto il mondo per i suoi primati, ma che, con la Campania, non ha nuove guide turistiche abilitate dal 2013. Data dell’ultimo concorso indetto dalla regione per reclutare nuovi professionisti del settore. È tutt’altro che semplice, quindi, entrare a far parte di quanti lavorano in ambito turistico. Almeno legalmente. Spesso infatti capita di affidarsi a guide non autorizzate, abusivi che esercitano illegalmente la professione e che vengono poi intercettati dalle forze dell’ordine.

«Per noi – così dichiara Vincenzo Schiavo, vicepresidente di Confesercenti con delega alle Politiche del Mezzogiorno e presidente di Confesercenti Campania e Molise – devono lavorare coloro che hanno le concessioni, coloro che pagano le tasse.

Ci aspettiamo che lo stato faccia i controlli dovuti al territorio perché noi siamo contro gli abusivi. Non è pensabile che una città come Napoli abbia soltanto sette vigili che hanno il controllo dell'abusivismo: cioè, il reparto dell'antiabusivismo è composto soltanto da sette vigili urbani che dovrebbero controllare i tassisti, i noleggi, i B&B, gli albergatori, gli accompagnatori e le guide turistiche. Mi sembra impossibile una cosa del genere. Ma non è un'incapacità del comune, è un'incapacità dello Stato che non ha messo in condizioni i comuni di potere mettere a lavorare le persone che servono nelle città per controllare le attività e le partite Iva».

Oppure c’è la possibilità di imbattersi in volontari che, armati di buona volontà e non profonde conoscenze, accompagnano i turisti senza i dovuti requisiti. Da anni in Campania, infatti, il volontariato nei beni culturali è in costante aumento, con esiti non sempre positivi. C’è bisogno di lavorare anche su questo, per offrire a chi viene a visitare i monumenti e i siti della regione un servizio all’altezza, dopo una adeguata formazione.

«Il nostro Paese è un grande Paese e va assistito, va venduto bene. Confesercenti – continua Schiavo – è pro al dare una possibilità a tutti. Le guide devono però avere conoscenza di lingue, di arte, di cultura, di gastronomia, di storia e devono soprattutto continuare ad avere formazione, cosa che in Italia non esiste più. Noi dobbiamo continuare ad impegnarci a fare in modo che In Italia ci sia maggiore formazione, questo è il punto importante».

Altro modo per esercitare la professione in Campania, possibilità prevista dalla legge e quindi legale, è quella di prendere il tesserino in qualche altra regione che ha indetto il bando e dunque, una volta superato il concorso, esercitare in Campania. La motivazione della trasferta momentanea è da ravvedersi esclusivamente nella mancanza di concorsi indetti dalla regione Campania, laddove invece altre regioni ne organizzano. Mancanza che spinge tanti quindi a provare il concorso lontani dalle proprie città.

Qualcosa, però, sembra muoversi nuovamente a livello nazionale. Il 3 maggio scorso si è infatti tenuto, presso il Ministero del Turismo, il proseguo del tavolo di lavoro avviato con le associazioni delle guide turistiche (Confguide, Confesercenti, Federagit, CNA Turismo e professioni, Agta, Agilo, Gti, Confartigianato Cluster Turismo, Angt, Confapi, UILTuCS e AssoGuide) e presieduto dal ministro Santanchè per una proposta di legge mirata per la disciplina nazionale che detterà le nuove regole della professione di guida turistica.

«Era necessario e urgente arrivare al documento condiviso, vista la scadenza imposta dagli obiettivi del Pnrr. La riforma – commenta il ministro Daniela Santanchè – andrà attuata entro il 31 dicembre 2023. Apprezzo l’importante sforzo delle sigle di trovare una sintesi tra le diverse posizioni emerse dopo vari tavoli e confronti: è stato per noi fondamentale il vostro proficuo contributo, anche grazie al quale siamo arrivati a definire al meglio la nuova disciplina»

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«Abbiamo bisogno – conclude il presidente Schiavo – che si facciano più concorsi per mettere in condizione le persone di poter avere queste abilitazioni e avere delle regole. Il turismo è il nostro petrolio e dobbiamo fare in modo che le persone, i ragazzi che si sono laureati possano trovare una strada. La possibilità c'è, bisogna mettere le regole, c'è bisogno di maggiore controllo su queste regole e bisogna fare in modo che tutti le rispettino e che tutti paghino le tasse. Ma chiediamo anche allo stato di pagarne meno tasse».

Non resta quindi che aspettare gli sviluppi futuri, tra nuove riforme, nuovi concorsi e nuovi mezzi per contrastare l’abusivismo.

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