Notte bianca tra Port'Alba e San Gregorio Armeno, ecco la Napoli che resiste

Gran pienone per la notte dell'Immacolata

La notte bianca di Port'Alba
La notte bianca di Port'Alba
di Gennaro Di Biase
Venerdì 8 Dicembre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 9 Dicembre, 17:12
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È stata la notte della strada, quella della realtà che resiste alla virtualità, della tradizione che si reinventa nel nuovo, della vita vera che resiste al tempo che scorre e alle difficoltà socio-economiche. Quella di ieri è stata la notte dei regali acquistati nei negozi fisici anziché dai cataloghi degli store online. Il successo di vendite e le migliaia di presenze sparse tra le librerie aperte a Port'Alba fino alle 22,30 e le botteghe di San Gregorio Armeno illuminate fino a tardi per l'Immacolata hanno dimostrato che c'è ancora spazio per l'odore della carta e quello del sughero. Che l'acquisto «conquistato», in certi casi, vale di più di quello recapitato direttamente a casa dopo un clic. Almeno così è stato ieri, per una Napoli che ha fatto brillare due delle sue strade più simboliche: quella della cultura e quella della tradizione presepiale. Partenope, come testimoniato alla vigilia dell'Immacolata 2023, è forse la più glocal tra le città europee. E quella dell'8 dicembre è stata, appunto, una notte glocal: Napoli ha aperto e ha raccontato a tutti la sua storia. Una storia per tutti ma radicata nelle sue radici più autentiche, nelle sue vie secolari più intrise di significato.

Port'Alba ieri sera è tornata a essere un salotto letterario. Accade sempre più spesso, in questo periodo. E per fortuna. L'ultima presentazione, affollata, era stata quella di Aldo Cazzullo il primo dicembre. Un afflusso importante, da centinaia di appassionati, anche quello della Notte Bianca bis, che arriva a 20 giorni da quella del 17 novembre, cui - dopo la campagna di stampa per il restauro dell'arco e la valorizzazione della via dei libri lanciata da Il Mattino - aderirono oltre un migliaio di persone. Già ieri mattina, nella via dei libri, sono arrivati i nuovi cestini promessi dal Comune nel corso dell'incontro ad hoc su Port'Alba dell'altro pomeriggio. Migliaia di partecipanti, che si sono alternati a comprare un libro per Natale. Un gesto tanto vintage, per certi versi, che è tornato di moda. Si comincia già nel tardo pomeriggio, con la presentazione di “Menomale che Silvio c'era” di Luca Bottura, con la scrittrice Valeria Parrella e Luigi de Magistris: «Bisogna preservare l'identità della città - ha detto l'ex sindaco di Napoli - ed evitare ondate omologatrici della turistificazione.

Essendo anticonformista, Napoli resiste a questo fenomeno. Ma bisogna lottare e non mollare in certi luoghi, tra cui Port'Alba. Pensare che qui non ci siano libri è impossibile. Rispetto ad anni fa ci sono più risorse economiche per una riqualificazione della strada». Un piccolo neo: Port'Alba era illuminata solo dai negozi. Anzi, due nei: in barba all'area pedonale, mentre parla l'ex sindaco passano vari motori con marmitte piuttosto rumorose. Così lo smog invade gli scaffali dei libri. 

 

Presenti tra gli altri, nella via dei libri, anche Sergio Locoratolo, coordinatore delle Politiche culturali dell'amministrazione Manfredi, e Luciano Schifone, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Le vendite in questo inizio di festività invernali stanno andando meglio dell'anno scorso - commenta Pasquale Langella, editore e libraio - Più o meno registro un aumento del 20% di acquisti nelle librerie fisiche. È un segnale piccolo, ma allo stesso tempo molto significativo. Finalmente le persone iniziano a frequentare Port'Alba per il suo presente e per le sue attività in corso, e non più solo per commentare il celebre passato della via dei libri. È un Natale di rinascita in questa strada». Insomma, l'appello del libraio Fabio Amodio, che ha invitato i napoletani «a regalare un libro acquistato nelle librerie fisiche per il bene delle strade della città», è stato accolto non solo dai passanti, ma anche da alcuni studenti del Conservatorio, che ieri si sono esibiti nell'isola dei libri. E da quelli della Scuola di Pittura di Francesca Strino, presi dall'action painting live nella strada della cultura. Movimento, luci e regali nei negozi fisici anche in piazza Dante (tra gli stand di oggettistica) e in piazza Municipio (dove è allestito il grande villaggio della Coldiretti). Un lungo itinerario, insomma, per una vigilia dell'Immacolata glocal. Reale ma aperta a tutti. Identitaria ma allo stesso tempo inclusiva. Originale e assieme popolare. «Sono contento che la città stia apprezzando quello che stiamo facendo per la rigenerazione di Port'Alba - aggiunge Amodio, che ha organizzato la presentazione di Bottura - Ciò significa che la voglia di cultura, che si era persa durante questi anni con l'avvento delle nuove tecnologie, sta tornando in auge. Significa che c'è ancora bisogno di luoghi fisici e reali di confronto. La realtà dei social comincia a cedere il passo alla realtà della strada. Siamo grati all'amministrazione per l'installazione dei nuovi cestini. Speriamo che per il prossimo evento a Port'Alba arrivino da Palazzo San Giacomo i regolamenti applicativi sugli sgravi sulle occupazioni di suolo, costi che non possiamo più sostenere: 220 euro di Cosap per due ore non sono pensabili per una piccola libreria». Se ne sta occupando anche il consiglio comunale. Presto - si spera - dovrebbero arrivare novità su questa importante richiesta. Senza sgravi sul Cosap, in sostanza, difficilmente potranno essere organizzate nuove presentazioni a Port'Alba, a stretto giro. 

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Un vintage eterno e immortale avvolge San Gregorio Armeno nella lunga notte dell'Immacolata. Anche qui arte e storia in ogni angolo. Anche negli anfratti di marciapiede lontani dagli obiettivi, in cui si notano anziani e bambini che montano i puttini sulle grotte dove Maria e San Giuseppe aspettano l'avvento, oggi come duemila anni fa. Tra piazza San Gaetano e San Biagio dei Librai, sembra di stare nel mondo di Luca Cupiello, tanto infantile quanto saggio, tanto ingenuo quanto ingegnoso. La stradina dei presepi un po' così, uguale a se stessa e sempre in linea con il mondo che cambia: «Almeno il 70% dei 33 negozi sono rimasti aperti - spiega Gabriele Casillo dell'Associazione delle Botteghe di San Gregorio - Porte aperte anche a San Lorenzo, con le visite guidate nella chiesa del '300. Il servizio d'ordine funziona: il senso unico si attiva in caso di affollamento. Poi mostre di pittura, con gli architetti del Paesaggio con Nabila Di Pilla che hanno disegnato presepi animati in piazza san Gaetano e un concerto spirituale, con la direzione artistica di Biagio Terracciano con flauti dolci Anemos, direttore Concetta Pellegrino. Spazio anche per l'Associazione Unitas di Luciano Fuscillo con insieme le celebri merlettaie di Isernia e una lotteria di beneficenza». Quanto alle vendite, «sono meglio distribuite rispetto all'anno scorso - spiegano sempre dall'associazione delle Botteghe - Si stanno vendendo più i gadget, e non solo l'arte presepiale». 

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