Paesaggio con degrado: la lenta decadenza di via Tasso, da strada panoramica a strada della vergogna

In alcuni punti le balaustre e i muretti di contenimento sono letteralmente spariti

Via Tasso
Via Tasso
di Antonio Folle
Martedì 9 Gennaio 2024, 17:30 - Ultimo agg. 19:27
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Le desolanti condizioni di via Tasso, un tempo una delle strade panoramiche più belle e invidiate dell'intera città, hanno radici profonde che affondano in anni di abbandono e di disinteresse istituzionale. Più volte i residenti della zona - ma non mancano recensioni negative da parte dei pochi turisti che vi si avventurano - hanno fatto sentire la loro voce per chiedere all'amministrazione comunale maggiore attenzione sui temi dello sversamento selvaggio dei rifiuti e sul mantenimento del decoro urbano.

Ad oggi, salvo qualche sporadico tentativo, non sono arrivate risposte concrete e così via Tasso, conosciuta non solo per il suo bellissimo panorama ma anche per essere una delle strade dove il reddito pro-capite dei residenti è più alto, si sta trasformando in una strada da evitare. 

In alcuni punti le balaustre e i muretti di contenimento sui quali, almeno in teoria, ci si dovrebbe avvicinare per scattare le iconiche fotografie del Vesuvio visto dall'alto sono letteralmente sparite. I pezzi mancanti sono sostituiti dall'immancabile e orrenda rete arancione, anch'essa ormai quasi del tutto divelta dalla sede stradale sulla quale è stata installata. I residenti hanno inoltre segnalato il pessimo stato dei marciapiedi, in parte invasi dai rifuti e in parte da erbacce incoltre che, in molti casi, costringono ad un penoso slalom o, addirittura, a scendere direttamente sulla carreggiata per aggirare gli ostacoli.

Cosa pericolosissima in una strada dove sono presenti molte curve cieche e dove spesso i veicoli - anche questa sarebbe una problematica da affrontare - transitano a velocità molto sostenuta. 

 

L'attuale stato di via Tasso ricorda molto le condizioni di altre strade panoramiche del vicino quartiere di Posillipo, dove - via Orazio è esempio emblematico in tal senso - anche in quel caso si registrano numerosissime segnalazioni di balaustre attaccate e distrutte dalla ruggine, col serio rischio di distacchi che, a loro volta, potrebbero tradursi in vere e proprie tragedie. Una situazione problematica che arriva da lontano - la manutenzione ordinaria non è mai stata una pietra miliare dell'azione di governo delle amministrazioni che si sono succedute negli anni - oggi denunciata da attivisti come Umberto Romano, ma in passato finita più volte nel mirino delle critiche di comitati civici e associazioni. 

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La denuncia sul pietoso stato di via Tasso arriva a pochissima distanza, lo scorso 28 dicembre, da un provvedimento destinato a far discutere e che ha creato non poche polemiche. Il consiglio comunale ha infatti approvato a maggioranza - 20 favorevoli 1 astenuto, quasi un plebiscito - la delibera 458 che prevede l'istituzione di un capitolo di spesa necessario alla promozione e alla divulgazione della "cultura del caffè partenopeo". Delibera che prevede il decremento di 80.000 euro dal "fondo interventi manutentivi urgenti ordinari" a favore proprio di una serie di interventi di promozione della bevanda più consumata dai partenopei. 

«Lo stato di via Tasso - ha denunciato la consigliera regionale del gruppo misto Maria Muscarà - è una di quelle tante situazioni per le quali i cittadini si sentono rispondere che non ci sono abbastanza fondi per la manutenzione. Questo è emblematico del disinteresse di una amministrazione che, anzichè pensare a ridare decoro alla città, pensa a promuovere il caffè. Queste attività di promozione inizialmente non prevedevano un apposito capitolato di spesa ma poi, come per magia, in consiglio comunale si è arrivati ad una variazione che prevede la sottrazione di 80.000 euro proprio al fondo destinato agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ogni giorno - continua la consigliera regionale - i cittadini napoletani si chiedono se sia il caso di maledire il giorno in cui hanno deciso di votare questa accozzaglia di politici improvvisati che non sarebbero in grado nemmeno di amministrare un condominio».

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