Guarda l'orizzonte Riccardo Villari. Un orizzonte fatto di programmazione, organizzazione, lavori, investimenti. Il Tennis Club Napoli è al centro di quel miglio d'oro tutto partenopeo nel quale ci sono i circoli storici della città che vanno dal Molosiglio alla collina di Posillipo. A fine settembre è stata finalmente sottoscritta la concessione trentennale per l'uso della sede del Tennis Club Napoli, una delle palazzine più belle e affascinanti che ha fatto la storia di Napoli. Chiusi tutti i contenziosi.
Per i prossimi 30 anni, il Tennis Club pagherà un canone più che raddoppiato rispetto al precedente, oltre 20mila euro al mese, inoltre il Comune a fronte di una serie di contenziosi incasserà dal circolo sportivo 1,8 milioni di euro, dilazionati in 8 anni. «È un grosso impegno economico per noi ma la stabilità è un valore inestimabile.
Un rinnovato modo d'intendere i Circoli, non più «come mondi chiusi, ma come aperti alla città per svolgere un ruolo di supporto alle istituzioni», è stato un altro elemento centrale della concessione, fortemente voluto dal Comune. Da Villari anche una proposta: «La filiera dei Circoli è portatrice di valori. Soltanto noi abbiamo circa mille associati, tra i vari circoli arriviamo a circa 5mila. Siamo luoghi di aggregazione, dove la testimonianza della tradizione genera quei valori che si trasmettono ai giovanissimi che frequentano le nostre strutture sportive. L'attività sportiva è la nostra pietra angolare, non abbiamo fini di lucro, siamo associazioni che reinvestono nello sport tutti gli introiti. Possiamo supportare le Istituzioni per la gestione dell'impiantistica sportiva, abbiamo know how e personale qualificato nelle varie discipline. La filiera dei Circoli, insomma, può sopperire a tante carenze e riattivare luoghi chiusi da tempo».
In questi due anni «al Comune, innanzitutto con il sindaco Gaetano Manfredi e l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, voglio riconoscere il merito di aver affrontato un tema del quale il Tennis Club Napoli è, per così dire, un'apripista, quello che riguarda decine di associazioni, fino ad oggi sospese e precarie, che andavano stabilizzate. Hanno avuto spirito innovativo e coraggio».
La chiave di volta di questa concessione è «affermare che una transazione deve riconoscere non solo il dato economico ma anche il valore di una storia e di una tradizione ultracentenaria» conclude Villari.
L'assessore Baretta spiegava in passato: «Stiamo lavorando ad una regolarizzazione di tutte le associazioni, sportive, educative, religiose che hanno una finalità sociale attraverso forme di mediazione e conciliazioni delle loro pendenze. In questo modo riusciamo a sbloccare tutto il passato e ripartire». La firma con il Tc Napoli va in quella direzione.