Tennis Club Napoli, Villari rieletto: «Un riferimento per la città»

«Sono molto soddisfatto, le consultazioni non vanno mai sottovalutate»

Riccardo Villari
Riccardo Villari
di Gianluca Agata
Domenica 29 Ottobre 2023, 09:09
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Riccardo Villari ai passaggi assembleari è abituato nella sua lunghissima carriera politica e non solo. Ma essere rieletto al terzo mandato come presidente del Tennis Club Napoli con il 90% dei voti ha un sapore particolare. Eletti con Villari il vicepresidente Achille E. Lauro, Marinì Ajello, Serena Amabile, Maria Rosaria Napolitano, Andrea Centrone, Paolo Conte, Alberto Maianti, Maurizio Pellone, Marco Postiglione. I probiviri Pisapia Briganti, De Luca Tamajo, Andreozzi, Boscotrecase, Liotti, i revisori Curcio, Migliardi, Rivellini.

Soddisfatto della sua elezione? Terzo mandato ottenuto con una votazione compatta. Una maggioranza assoluta.
«Molto soddisfatto.

Le consultazioni non vanno mai sottovalutate. Sono un giudizio sul lavoro di una squadra e di un capitano. Certo, queste si riferiscono a un piccolo contesto ma ogni giudizio sul lavoro svolto va sempre considerato con serietà, umiltà e curiosità».

Eletto per il terzo mandato, dunque. Quali i momenti salienti dei due precedenti?
«Superare lo sfratto esecutivo che incombeva sul Circolo è stato il problema più urgente che ho avuto di fronte. Era in gioco la sopravvivenza nella nostra storica sede, dove siamo dal 1905. Abbiamo lavorato con il Comune e trovato la soluzione solo con l'attuale Giunta che ha avuto ben più coraggio di quella precedente, di De Magistris. Oggi ho quindi la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono».

E il tennis?
«Era l'altro obiettivo che ci ponevamo con la mia squadra: esaltare la vocazione sportiva del Tennis Club Napoli riportando un grande torneo a Napoli e ci siamo riusciti con l'Atp 250. Ora vogliamo farne un appuntamento fisso».

Ma un circolo non è solo sport.
«Un circolo deve essere riferimento per la città, un luogo di confronto e di dibattito. Infatti avvertiamo grande interesse ogni volta che proponiamo iniziative che trattano temi d'attualità o quando ascoltiamo esponenti delle istituzioni, del mondo della cultura o dello spettacolo che vengono a parlarci delle loro esperienze».

Da parte dei soci?
«Ecco, questo è il punto. Attenzione non solo da parte dei soci, che sono comunque molto attenti, ma da un pubblico ben più ampio che rappresenta diversi ambienti della città. Un tema che ci sta a cuore è sempre quello di interessare e formare le giovani generazioni. In un circolo si vivono quei valori cui ispirarsi nella vita: disciplina, rispetto, impegno, sportivo e non solo. Dobbiamo essere un piccolo modello di vita, non solo sportiva».

L'età media dei soci dei circoli si alza. Come affrontare questa problematica?
«Interessando i ragazzi alla frequenza, partendo dall'attività sportiva. Quella praticata però, perché oggi lo sport si segue molto ma si pratica poco. La filiera dei circoli invece può attirare i giovani e attraverso la pratica sportiva, avviarli alla vita di Circolo che è una gran bella cosa. Per niente noiosa se ai giovani si riconosce piena agibilità nella vita dei sodalizi».

Napoli concorre per il titolo di Capitale europea dello sport nel 2026.
«Sarebbe un riconoscimento importante. Un bollino blu sul nostro modo di fare sport». 

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