Vomero, nuovo restyling fai da te al Belvedere di San Martino

Belvedere di San Martino, Vomero. Iniziativa di abbellimento di alcuni artisti emergenti
Belvedere di San Martino, Vomero. Iniziativa di abbellimento di alcuni artisti emergenti
di Emma Onorato
Giovedì 27 Ottobre 2022, 13:45 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 18:55
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Al Vomero continua il restyling fai da te. Stavolta l'operazione di abbellimento riguarda il Belvedere di San Martino. «Fuori il recinto - outside the fence», così è stata coniata l'iniziativa di alcuni artisti esordienti che hanno scelto di migliorare una situazione di degrado attraverso l'arte. «Il belvedere di San Martino dovrebbe essere la parte più rappresentativa del Vomero, sia a livello storico che museale, e invece quest'area riversa in condizioni di abbandono. È recintata da circa due anni e sembra essere destinata a morire», spiega Ruben D'Agostino, artista partenopeo conosciuto per le sue proteste civiche a sfondo artistico, ma anche per le diverse iniziative di abbellimento del quartiere collinare. 

Questa volta Ruben ha scelto di coinvolgere anche altri artisti emergenti in un'operazione di abbellimento che vede esporre - sull'area interessata - alcune opere d'arte. Un'iniziativa che ha un duplice obiettivo: «Migliorare la parte estetica agli occhi del turista attraverso delle opere realizzate da alcuni artisti napoletani che vogliono ridare dignità a questo luogo. L'altra finalità consiste nel far conoscere giovani artisti esordienti che hanno difficoltà ad emergere». Andrea Tortora, Raffaele Passariello e Sara Citarella si sono presentati attraverso il racconto delle loro opere. Creazioni che, seppur realizzate in un momento antecedente all'iniziativa, sono state scelte per essere esposte lungo la grata del belvedere. «È un richiamo all'attenzione su un'area che è stata destinata all'abbandono. Così abbiamo prestato la nostra arte affinché qualcosa di bello riesca a coprire qualcosa di brutto - spiega Sara - Quello che dovrebbe essere un panorama è invece offuscato da qualcosa di dimenticato, ovvero quello che, come al solito, le istituzioni non riescono a finalizzare e che, purtroppo, in questo modo viene privato sia ai cittadini che al turismo». È la prima volta che l'artista partecipa attivamente a questo tipo di iniziative.

Sara dipinge da un anno e mezzo: «In realtà la mia arte è frutto del caso». Così racconta di essersi riscoperta artista a seguito di un incidente che l'ha portata a prendere, per la prima volta, confidenza con un pennello. «È stato tutto molto naturale. Da un'esperienza molto negativa ho sentito la necessita di esprimere i miei sentimento post trauma», riuscendo così a trasformarli in qualcosa di bello.

Anche Andrea e Raffaele partecipano per la prima volta a un'attività dallo sfondo civico-artistico. «Ho scelto di partecipare per dare far sì che la mia arte potesse dare un contributo a un'operazione di abbellimento di un luogo svalorizzato», spiega Andrea, artista di 22 anni che ha studiato arte da autodidatta. Gli piace definirsi street artist: «Le maggiori opere che ho realizzato sono murales e graffiti». Raffaele è un suo coetaneo e frequenta il secondo anno dell'Accademia di belle arti di Napoli. Hidden e Get together sono le creazioni esposte da Andrea, entrambe realizzate nel 2021. Uno è tutti e tutti sono uno, è invece l'opera di Raffaele - dipinta nel 2022 - posizionata accanto a quella di Sara, Pink Drama.  

D'Agostino ricorda che questo tipo di iniziativa è rivolta a chiunque si senta in linea con questo filone di idee: «Siamo partiti in quattro ma questa operazione di abbellimento è aperta a tutti gli artisti di strada che sono soliti a realizzare opere contemporanee - poi precisa - Chiunque può venire qui ed aggiungere la propria creazione».

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Ma l'iniziativa lanciata da Ruben l'ha portato anche a riproporre Il Joker danzante, un'opera che - circa un anno fa - era entrata nell'occhio del ciclone. «Questa è la sua prima uscita ufficiale, anche se in scala ridotta. Ci tenevo che fosse tra le mie due opere esposte». Poi chiarisce, una volta per tutte, il personaggio a cui si è ispirato: «Il Joker danzante è ispirato al film di Joaquin Phoenix e non a quello del fumetto - continua Ruben - Racconta di un Joker frutto di una società malata che lo intrappolato in uno stato di frustrazione ed emarginazione - poi precisa - Ho voluto realizzare quest'opera perché richiama all'unica scena del film dove Joker appare felice, ovvero quando Joaquin scende la scalinata. Una scalinata che mi ha ricordato quella dei Cacciottoli che, tra l'altro, collega due cinema del quartiere Vomero. Per cui anche questo voleva essere un augurio alle sale cinematografiche che in quel momento stavano vivendo un momento di particolare difficoltà a causa della crisi legata alla pandemia».  

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