Un museo per ricordare Giorgio Ascarelli e suo padre Pacifico, due napoletani illustri e dimenticati. Ma anche una piazza dedicata al fondatore del Calcio Napoli, il pioniere, il mecenate, il benefattore Giorgio Ascarelli. Nella giornata in cui si presentava il progetto dell'associazione Memoriae, presieduta dal giornalista e storico dell'ebraismo Nico Pirozzi, la notizia più importante arriva da Palazzo San Giacomo: dopo un tentativo andato a vuoto un paio d'anni fa (all'epoca a guidare la giunta cittadina era Luigi De Magistriis), l'amministrazione comunale fa sapere che riproporrà alla commissione Toponomastica l'intitolazione di una piazza di Fuorigrotta all'uomo che nel 1926 fondò il Napoli Calcio.
L'annuncio è stato dato durante la conferenza stampa svoltasi stamattina all'interno del Cimitero Israelitico di via Aquileia, a Napoli, dove si trovano anche le tombe vandalizzate e impoverite dall'incuria del tempo di Pacifico Ascarelli (che fu anche vicesindaco di Napoli) e di suo figlio Giorgio. A comunicare le intenzioni di Gaetano Manfredi è stato l'ex assessore alla Cultura, Nino Daniele, che ha letto il messaggio inviato da Manfredi: «La città di Napoli ha sempre mantenuto un legame solido con Giorgio Ascarelli, grande imprenditore, politico e filantropo.
Il progetto che punta a realizzare la ristrutturazione del Cimitero Israelitico e la creazione di un Museo dedicato agli Ascarelli vede impegnati vari soggetti: a cominciare dalla Comunità Ebraica di Napoli, dall'Unione delle Comunità ebraiche italiane, la Federazione Italia-Israele, la Federazione italiana gioco calcio, l'Unione Industriali di Napoli, il Circolo dell Remo e della Vela Italia ed altri ancora.
Ma per realizzare questo ambizioso progetto serve la mobilitazione di tutti i napoletani. E per questo ogni cittadino o tifoso azzurro può contribuire anche con un piccolo versamento destinato alla realizzazione del Museo Ascarelli sul conto corrente dell'Associazione Memoriae aps aperto presso la Banca Popolare di Puglia e Basilicata. Ecco le coordinate dell'Iban: IT51B0538503400000000003639.
«Entro la fine del prossimo Campionato di calcio contiamo di poter aprire al pubblico il museo Ascarelli nel luogo stesso dove riposano le spoglie del fondatore e primo presidente della società di Calcio azzurra - dice Nico Pirozzi - Nel contempo auspichiamo anche di poter portare a termine il restauro della tomba di Giorgio Ascarelli, vandalizzata nel corso di questi decenni, nonché la titolazione della piazza che, da quasisettant’anni, porta il nome del Repubblichino Vincenzo Tecchio».
Un programma di lavoro, quello legato al nome di Ascarelli che ha trovato l’immediata adesione del Ministero della Cultura, della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), del Centro di Studi Ebraici dell’Università di Napoli, dell’Unione Industriali di Napoli, della Fondazione Valenzi, della Federazione delle Associazioni Italia-Israele, della Fondazione Giuseppe Levi Pelloni, della Federazione nazionale della stampa (FNSI), della Federazione Italiana Canottaggio (FIC), dell’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI – Campania), della FIGC – Lega Nazionale Dilettanti Campania, del Circolo del Remo e della Vela Italia, della Camera di Commercio di Napoli, e del Sindacato dei Giornalisti della Campania (SUGC). Attesa a breve anche l’adesione della Società Sportiva Calcio Napoli (SSC Napoli).
«In questo modo – prosegue Lydia Schapirer, presidente della Comunità ebraica di Napoli – intendiamo far conoscere a tutti, soprattutto agli studenti, un pezzo della nostra millenaria storia. Ma anche come tutto può d’improvviso cambiare quando a perdersi, ammaliata da false e ignobili teorie, è la memoria. Al fascismo - non dimentichiamolo mai - bastarono solo pochi anni per cancellare la memoria dell’uomo che, tra le tante cose, aveva regalato alla città una squadra e uno stadio, che ad appena quattro anni di distanza dalla morte di Giorgio Ascarelli aveva già assunto un nuovo nome».
«A sostenere questo ambizioso progetto – ha aggiunto Pirozzi – sarà, innanzitutto, una campagna di sottoscrizione popolare, che dalla prossima settimana lanceremo via web, con l’apertura di un canale di finanziamento crowdfunding, e anche in forma tradizionale (tramite bonifico bancario)».
Istituito allo scopo un comitato di Vigilanza e garanzia, di cui fanno parte l’ex Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, e il rabbino capo di Napoli e del Meridione d’Italia, Cesare Moscati. «Affidare solo a una data (1926) la storia di una squadra che oggi festeggia il terzo scudetto, dimenticando il nome di chi quel club di provincia trasformò in una società in grado di competere con i grandi club del Nord, sarebbe – ha concluso Pirozzi - un’imperdonabile ingiustizia. Ma ciò non accadrà. Siamo fiduciosi».
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