L'agroalimentare è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché - precisa la Coldiretti - consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone.
Le attività ristorative - osserva la Coldiretti - sono dunque molto spesso tra gli schermi «legali» dietro i quali si cela un'espansione mafiosa sempre più aggressiva e sempre più integrata nell' economia regolare. Grazie ad una collaudata politica della mimetizzazione, le organizzazioni riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attività illecite muovendosi ormai come articolate holding finanziarie, all' interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalità dietro la quale è difficile risalire ai veri proprietari ed all'origine dei capitali. Le operazioni delle Forze dell'ordine - conclude la Coldiretti - svelano gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare ed in modo specifico nella ristorazione nelle sue diverse forme, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda.