Benevento, missione rinascita, il conto: per riaprire Villa dei Papi servono oltre due milioni

Si lavora al piano di fattibilità economica

Villa dei Papi
Villa dei Papi
di Paolo Bocchino
Giovedì 21 Marzo 2024, 09:15
4 Minuti di Lettura

Servono 2 milioni per ristrutturare Villa dei Papi. Per l'esattezza, 2.236.232 euro, ovvero l'importo del quadro definito dal settore Lavori pubblici con determina del dirigente Antonio Iadicicco pubblicata ieri. Il provvedimento segna di fatto il primo step del percorso che porterà, secondo le previsioni, all'avvio entro la fine dell'anno dei lavori di riqualificazione della suggestiva villa neogotica.

Quella licenziata ieri è la quantificazione del fabbisogno economico fatta dagli uffici municipali, sulla scorta di quanto richiesto dall'Autorità di gestione, ex Agenzia di coesione territoriale. Il provvedimento è da mettere in relazione direttamente con la quota di finanziamento da 2,2 milioni attribuita alla città di Benevento con il Fondo europeo di sviluppo regionale, nell'ambito del più ampio Programma operativo nazionale Metro plus - Città medie Sud 2021-27. Altri 2,5 milioni arriveranno grazie alla quota del Fondo sociale europeo destinata alla attivazione di interventi di fruizione sociale ed economica del bene individuato dall'amministrazione. A questi si aggiunge una ulteriore fetta del Fse che sarà distribuita proporzionalmente alla popolazione, con un peso pari al 40%, e all'Indice di disagio sociale, per il 60%.

In città giungerà pertanto una provvista complessiva intorno agli 8 milioni.

Quello varato ieri è dunque un primo ma significativo step dell'iter disegnato dal Programma operativo Metro plus Città medie 2021-27. Seguirà, previo via libera della presidenza del Consiglio dei ministri, la definizione del Piano di fattibilità tecnico-economica dell'opera, prevista per giugno, mentre l'affidamento dell'appalto integrato (progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori) arriverà entro fine anno.

Video

Il quadro tecnico dell'intervento stilato dal responsabile del procedimento Massimo Turci indica in circa 1,6 milioni e 170mila euro per la progettazione il fabbisogno per la esecuzione dei lavori di riqualificazione strutturale della Villa di Pacevecchia appartenuta a papa Benedetto XIII (Papa Orsini), che sul finire del Seicento vi elesse la propria residenza beneventana. Da allora tanta gloria e diversi utilizzi (sotto la proprietà Perlingieri fu sede di un istituto di credito), fino all'improvviso declino iniziato dal 2008. Da allora un progressivo abbandono della struttura, la vandalizzazione delle parti interne e del pregevole auditorium che ha ospitato un'infinità di appuntamenti di rilievo nel panorama della convegnistica. Un'assenza che si sente a tal punto da far ipotizzare la creazione di una struttura analoga presso l'ex Agenzia tabacchi di via XXV Luglio, al rione Ferrovia. Per strappare all'oblio un sito di notevole fascino, l'amministrazione comunale ha provveduto alla riapertura al pubblico dell'area verde, con l'installazione di giostre per bambini. Iniziativa che ha senz'altro avviato il percorso di restituzione alla città del sito, ma che ha dovuto fare i conti anche con le difficoltà di gestione e con la partecipazione non prevista dei cinghiali, che hanno imposto un nuovo, lungo stop.

Ancora da definire nel dettaglio le funzioni che l'intera area, Villa più parco verde, assumerà nel futuro. Un punto fermo è quello posto il 25 maggio del 2023, quando Comune e Provincia, coproprietari del bene, hanno siglato a Palazzo Mosti un protocollo d'intesa per la gestione condivisa. Un patto in 12 articoli siglato dal sindaco Mastella e dal numero uno della Rocca Lombardi, che ha attestato «la volontà comune di valorizzazione infrastrutturale e immateriale del complesso immobiliare con parco verde, facendone un polo di aggregazione sociale che ne esalti le potenzialità di promozione e fruizione della identità e della bellezza, con il coinvolgimento attivo delle comunità, nelle fasi sia di recupero iniziale, sia di attuazione, offrendo opportunità di crescita soprattutto delle giovani generazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA