Fase 2 a Napoli, Bagnoli nel degrado: «Raccolgo guanti e mascherine per strada»

A sinistra il degrado di piazza A Mare, a destra Vittorio raccoglie mascherine, guanti e fazzolettini
A sinistra il degrado di piazza A Mare, a destra Vittorio raccoglie mascherine, guanti e fazzolettini
di Gennaro Morra
Martedì 19 Maggio 2020, 14:02 - Ultimo agg. 14:08
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La città e il paese sono ripartiti, almeno ci stanno provando tra entusiasmo, ansia e disposizioni da rispettare. Dopo una lunga pausa durata due mesi, tra ieri e giovedì hanno riaperto e riapriranno la maggior parte delle attività commerciali e dei servizi. Ma se il lungo lockdown sembra abbia fatto bene a Napoli, almeno dal punto di vista dell’inquinamento e della pulizia delle strade (se non altro nella zona del centro), i residenti di Bagnoli, ritornando alla vita “normale”, hanno ritrovato un quartiere in balia del degrado, dove strade e piazze sono invase da rifiuti e vegetazione non curata. E se prima dell’esplosione della pandemia la situazione igienico-sanitaria da queste parti non era certo delle migliori, ora si è aggiunto un nuovo fenomeno, quello dell’abbandono in strada di guanti, mascherine e fazzolettini igienizzanti. Un atto di estrema inciviltà, che, oltre a sporcare gli spazi pubblici, rischia di favorire il contagio da Covid-19.

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Così le denunce degli abitanti del quartiere di Napoli Ovest fioccano e i social network sono invasi da post di protesta corredati di foto e video che raccontano di vie impraticabili per la presenza di sacchetti della spazzatura, escrementi animali e di una vegetazione che ha preso il sopravvento. E dal lungomare alla parte alta di Bagnoli la denuncia è la stessa: gente incivile, servizi inefficienti e amministratori assenti.
 


«La spiaggia di Bagnoli è di nuovo piena di rifiuti di vario genere – scrive Vincenzo Gambardella su Facebook, commentando il breve video che testimonia la sua osservazione –. L’acqua è tornata a essere marrone».
 
Spostandosi di poco, ci si ritrova a piazza A Mare, più volte ripulita e riqualificata da gruppi di volontari, che una settimana fa è stata nuovamente messa a posto da Andrea, un giovane attivista del quartiere: «Non sono venuto solo a documentare tutto questo – dice il ragazzo, mentre riprende cumoli di bottiglie, residui di cibo, lattine, bicchieri di plastica e cartacce –. Mi sono portato busta e guanti perché bisogna reinventarsi. E se il servizio di pulizia non funziona, ci dobbiamo muovere noi».
 

A sette giorni di distanza, domenica i volontari di Retake Napoli sono tornati sul “luogo del delitto” per effettuare l’ennesima pulizia dello spazio e istallare porta cicche provvisori. Un intervento che si è svolto nell’ambito di un progetto più ampio che mira alla riqualificazione e all’autogestione di diversi luoghi della città.
 

Qualche chilometro più in là, nella parte alta di Bagnoli, lo scenario non cambia: «Via Traversa Napoli (nei pressi di via Boezio) ci passo tutti i giorni per andare a correre – scrive Bruno in un post corredato da fotografie che confermano il suo racconto –. Stessa situazione dei giardini già denunciati: sacchetti storici che sono a terra da mesi, piante incolte, spazzatura ovunque! E cartello stradale svenuto dalla vergogna! Anche per le strade il Comune aspetta che lo facciano i cittadini?».

Degrado a Traversa Napoli nei pressi di via Boezio

A soli 700 metri di distanza, nei pressi del campo di basket di viale della Liberazione, un altro cittadino denuncia lo stato di abbandono in cui versa la strada che si deve percorrere per raggiungere il sottopasso che porta alla metropolitana di Bagnoli. Anche qui erbacce e rifiuti rendono quasi impraticabile il passeggio dei pedoni: «Qui serve urgentemente una bonifica ma, soprattutto, un diserbamento – sostiene Antonio, che filma e pubblica su Facebook il degrado che gli si para davanti –. Si riescono a potare gli alberi quando non è più possibile ma non riusciamo ad avere una programmazione con cadenza periodica del verde pubblico! Serve una bonifica! Se ci siete, battete un colpo».
 

E infine c’è Vittorio, che da qualche giorno ha deciso di porre rimedio alla sciatteria dei suoi concittadini, che lasciano per strada mascherine, guanti e fazzolettini igienizzanti, mettendo a rischio la salute pubblica. Perciò si è armato di una pinza, di quelle lunghe con cui si raccolgono gli oggetti, e, protetto dai più comuni presidi di sicurezza, va in giro per il quartiere a raccattare quelli di cui tanti incoscienti si liberano come fossero semplici cartacce: «Viale Campi Flegrei, comincia la raccolta di guanti, fazzolettini, mascherine – scrive l’uomo, postando un breve video sulla sua bacheca Facebook, in cui mostra come compiere l’operazione in sicurezza –. Non ho voglia di aspettare che finisca tutto a mare».
 

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