Papillomavirus e tumori, Policlinico
e Rotary insieme per la prevenzione

Presentazione progetto presso l'Aula Magna di Biotecnologie della Federico II
Presentazione progetto presso l'Aula Magna di Biotecnologie della Federico II
di Emma Onorato
Martedì 12 Aprile 2022, 16:11 - Ultimo agg. 16:47
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Nasce una nuova collaborazione tra il Policlinico e il Rotary Club Napoli Castel Sant'Elmo che si uniscono per lanciare il progetto Oral Hpv Awareness &Care. In Schools we trust. Un'iniziativa - presentata nell'Aula Magna di Biotecnologie della Federico II - volta a promuovere una campagna di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori testa-collo Hpv correlati.

«Siamo convinti che è fondamentale promuovere la consapevolezza dei comportamenti che possono avere influenza sul proprio stato di salute - commenta Anna Iervolino, direttore generale dell'Aou Federico II - Oggi siamo qui per dire ai giovani che i corretti stili di vita e la conoscenza di alcune patologie possono consentire di prevenire determinate patologie».

Non a caso la campagna è rivolta ai più giovani: nell'ultimo periodo si sono registrati numerosi casi che hanno colpito proprio la fascia di età giovanile. «Si tratta di un progetto ambizioso perché riguarda un argomento ancora poco conosciuto, ovvero i tumori del distretto testa-collo correlati alle infezione da papillomavirus umano - commenta Cesare Formisano, past president Rotary club Napoli Catel Sant'Elmo - Un problema che negli ultimi anni si è rivelato di grande importanza soprattutto nella fascia d'età scolare - motivo per cui -  l'iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole secondarie di Napoli. Il nostro Rotary farà da tramite insieme all'azienda ospedaliera universitaria Federico II per veicolare il messaggio di prevenzione nelle scuole». Quindi informare i giovani per far sì che acquisiscano più consapevolezza e una maggiore cura di sé: è questo l'obiettivo che si intende centrare. «I giovani spesso non capiscono l'importanza della prevenzione e che, a volte, un vaccino riesce a salvare la vita - puntualizza Lucia Fortini, assessore regionale alla Scuola, alle Politiche sociali e giovanili - Per questo abbiamo deciso di mettere in campo le scuole, per cercare di sensibilizzare i giovani e far capire che anche un gesto può essere importante per la propria salute».

Una rete tra territorio e tessuto socio familiare che sarà capace di dare a ragazzi e ragazze il massimo supporto per contrastare questo nemico invisibile.   

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Purtroppo c'è da evidenziare che è in continuo aumento l'incidenza dei tumori testa-collo correlati alle infezioni da papillomavirus umano. «Un problema diffuso a livello mondiale e che merita assoluto rispetto anche a causa dell'elevata mortalità», come ricorda il responsabile della Uoc di Medicina orale dell'Aou Federico II, Michele Mignona (tra i fondatori del progetto insieme alla professoressa Stefania Staibano).  Secondo i dati «ogni anno nel nostro Paese ci sono 10.000 nuovi casi - di tumori testa-collo - di cui il 40% sono da correlare all'infezione da Hpv. E poiché la sopravvivenza da questi tumori è pari al 40% è estremamente importante fare prevenzione», spiega Luigi Califano, direttore del Dipartimento ad attività integrata testa-collo. Ma in futuro le cose potrebbero migliorare, infatti, secondo delle notizie emerse da alcuni studi entro il 2045 «ci sarà una riduzione del 50% di mortalità nella fascia di età compresa tra i 35-45 anni», è quanto riferisce Sabino De Placido, direttore del Dipartimento ad attività integrata di oncoematologia. «Si tratta di tumori che hanno una biologia diversa, più favorevole, rispetto ai tumori standard di quest'area, e questo ci consente di intervenire con una percentuale di successo molto elevata», sottolinea Stefania Staibano, direttore Uoc di Anatomia patologica dell'Aou Federico II. Poi aggiunge: «Ma non bisogna arrivare agli stadi tardivi della malattia». Ed ancora una volta viene ribadito il ruolo di fondamentale importanza che svolge la prevenzione. Ma in che modo si può prevenire?: «Con il vaccino contro l'Hpv si previene l'insorgenza di questi tumori». Quando, invece, non c'è stata la possibilità di vaccinare i propri figli «dobbiamo fornire ai ragazzi gli strumenti culturali per potersi autogestire ed  affidarsi ad uno specialista per effettuare periodicamente uno screening che li metterà al sicuro dalle conseguenze di un'eventuale infezione da virus».

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