Il pentito: «Ex sindaco pagò tangente ai Casalesi». La replica: farneticazioni

Il pentito: «Ex sindaco pagò tangente ai Casalesi». La replica: farneticazioni
di Ferdinando Bocchetti
Venerdì 10 Aprile 2015, 00:25 - Ultimo agg. 10:34
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Rivelazioni choc del pentito Oreste Spagnuolo, componente dell'ala stragista dei Casalesi e tra gli esecutori dell'omicidio di Raffaele Granata, titolare di uno stabilimento balneare e padre di Giuseppe, ex sindaco di Calvizzano.



Spagnuolo, nel corso della trasmissione Servizio Pubblico, ha ripercorso le fase che portarono a quell'omicidio. «Ci recammo sul lido il giorno prima dell'omicidio - ha spiegato - Parlammo con il figlio di Granata, il quale, dopo aver riconosciuto uno dei miei sodali, ci mandò via in malo modo, dicendoci che avrebbe chiamato le guardie». Un affronto che non passo inosservato, secondo il racconto di Spagnuolo. «Setola ci disse di tornare sul lido per dare una lezione al figlio di Granata. L'indomani tornammo nello stabilimento balneare, ma il figlio del tiolare non si presentò. A quel punto, nonostante io fossi nettamente contrario, si decise per l'eliminazione di Raffaele. Dissi al mio sodale che non era il caso, che il vecchio non c'entrava nulla, ma lui non volle sentir ragioni: entrò nel lido e sparò quindici colpi al titolare della struttura». Poi la rivelazione choc: «Il giorno seguente il figlio di Granata, a quel tempo sindaco di Calvizzano, ci fece recapitare 10 mila euro per riaprire il lido».



La replica. La replica dell'ex sindaco di Calvizzano non si è fatta attendere. «Sono disgustato, costernato per quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia Oreste Spagnuolo - spiega Giuseppe Granata - Dopo sette anni, due sentenze che hanno accertato la verità dei fatti, si torna ad infangare l’onore dei miei familiari e del sottoscritto.
C’è stato un giudizio dibattimentale dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha già sentenziato, sui fatti inerenti alla presunta tangente, l’assoluta inattendibilità delle dichiarazioni di Spagnuolo. Si tratta di farneticazioni, falsità messe in giro ad arte, per motivi di cui riferirò nelle sede competenti, da un personaggio che si è macchiato del sangue di mio padre e di altre vittime innocenti. La mia famiglia - conclude - non si è mai piegata e non si piegherà davanti a questi criminali. Di tangenti non ne abbiamo mai pagate».