Stadio Collana, in campo Ferrara e Cannavaro: «Napoli ha diritto a una struttura sportiva adeguata»

foto di Alessandro Garofalo Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro
foto di Alessandro Garofalo Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro
di Diego Scarpitti
Martedì 3 Ottobre 2017, 19:25 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 01:07
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Indossa idealmente la maglia della sua città, equivalente ed identitaria della squadra del cuore, e scende nuovamente in campo. Non da granitico difensore, che faceva dell’anticipo la sua arma migliore, ma da campione al servizio di Napoli. «L’Italsider, il centro Paradiso a Soccavo, Marianella, il campo degli Aranci sono tutti impianti chiusi. E’ rimasto solo il San Paolo» puntualizza Fabio Cannavaro (nella foto di Alessandro Garofalo), socio insieme a Ciro Ferrara della Giano srl, società sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, legittima affidataria dello stadio Arturo Collana.

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Il campione del mondo nel 2006 e pallone d’oro presenta il progetto che interesserà la struttura vomerese, mettendo a disposizione della collettività il proprio know how e l’esperienza internazionale maturata in Cina, nel perseguimento dell’interesse pubblico e della più rapida fruizione del bene in oggetto. «Fondamentale arrivare all’obiettivo. Non abbiamo paura di nulla. Vogliamo lasciare qualcosa di importante e duraturo alla nostra città». E rivela la scelta del nome della società affidataria del complesso sportivo, sito nella V Municipalità, di proprietà della Regione Campania. «All’epoca dei romani la collina del Vomero era dedicata al dio Giano. Spero questo porti fortuna: dal glorioso passato ad un futuro ricco di soddisfazioni».

Cannavaro si dichiara pronto ad intraprendere una nuova sfida, ben consapevole però delle criticità incontrate lungo il cammino fin qui. «Ci imbattiamo ancora in continue difficoltà: è assurdo. Aspettiamo le chiavi del Collana. Garantiamo un contesto sicuro e pulito. Napoli ha diritto ad una struttura sportiva adeguata e all'altezza». Mai contraddire un figlio di Partenope, desideroso realmente di rilanciare lo stadio Collana, da troppo tempo negato alla cittadinanza e in condizioni pietose. 


Ecco com'è il campo. Sceglie uno slogan non casuale la Giano, che compendia in modo esaustivo la sua mission e il suo raggio d’azione. «Dallo sport, per lo sport». Oltre ai due soci e campioni Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara, la compagine societaria della Giano è composta anche dal costruttore Paolo Pagliara, ideatore del progetto, che ha seguito ogni fase fino all’aggiudicazione della gara, e dal professore Gennaro Ferrara, ex Rettore dell’Università Parthenope, nonché amministratore della società sportiva dilettantistica senza scopo di lucro. Quella del Collana una situazione logorante ed estenuante, a danno dei cittadini e degli utenti, che hanno visto negarsi immotivatamente il diritto allo sport. Non ha esitato a definire «Napoli, cimitero degli impianti sportivi» il docente universitario Ferrara, spiegando alla platea intervenuta all’Hotel Romeo la necessità e l’urgenza «di intervenire per risanare il Collana, che vive una situazione di degrado completo da anni».

Relazione tecnica, suffragata da elementi di assoluto rilievo. «L’impianto vomerese non viene concesso in modo gratuito. Saranno versate nelle casse della Regione Campania (proprietario della struttura) 120 mila euro l’anno per sette anni; a partire dall’ottavo ci sarà un aumento di 50 mila euro fino al quindicesimo anno. Lo stadio verrà riconsegnato alla Regione in perfette condizioni dopo 15 anni. Impegno finanziario di 7 milioni di euro per la messa in sicurezza». Ferrara, inoltre, evidenzia il carattere del tutto «apartitico, apolitico ma non agnostico della Giano: non siamo refrattari né insensibili. Opereremo nell’interesse esclusivo della collettività, consapevoli della delicatezza del servizio pubblico». Non mancherà il dialogo con le associazioni presenti dentro lo stadio vomerese. «La priorità è lo sport: ci confronteremo anche con le società che operano all’interno del Collana».

Il costruttore Pagliara prova a fare chiarezza  e a fugare ogni possibile dubbio. «Le Universiadi del 2019, previste nel Collana già dal 2015/16, non sono una novità sopraggiunta e non hanno mai precluso la gestione privata. La Regione Campania, il 13 febbraio 2017, stava consegnando le chiavi all’Ati Cesport, già firmataria della convezione. In pari data la sentenza del Consiglio di Stato ha aggiudicato la gara alla Giano. L’unica vera novità sopraggiunta è solo il cambio del nome del concessionario. D’altronde l’ultima sentenza  ha escluso che l’Aru e l’accordo Regione - Comune sull’interesse pubblico  possano essere considerate circostanze impeditive o sopravvenienze per l’affidamento alla Giano. Pertanto, attendiamo solo le chiavi». Scongiurando le calende greche. 

Il rendering sul Collana scorre alle spalle dei relatori.
Pista di atletica, nuove tribune con pannelli fotovoltaici, campo di basket, sala fitness, piscina rimodernata, palazzetto, palestra e centro conferenze. Si tratta al momento di una proiezione futura. Si attende la consegna delle chiavi e l’inizio dei lavori per il nuovo Collana. 

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