Manifestazione al carcere di Poggioreale, il ministro Amendola: «Campagna di vaccinazione anche per il personale»

Manifestazione al carcere di Poggioreale, il ministro Amendola: «Campagna di vaccinazione anche per il personale»
di Oscar De Simone
Sabato 19 Dicembre 2020, 17:08 - Ultimo agg. 19:05
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Un giorno di digiuno perchè «nessuno sia dimenticato, perchè chi ha sbagliato possa pagare non a prezzo della vita e perchè il carcere non sia un luogo oscuro e separato dalla società». Queste – in sintesi – le ragioni alla base della manifestazione organizzata dalla Pastorale carceraria della Diocesi di Napoli, presieduta da Don Franco Esposito cappellano del carcere di Poggioreale, e dal Garante campano per i detenuti Samuele Ciambriello. Un presidio, tramutatosi poi in marcia attorno le mura della casa circondariale, che ha visto la partecipazione di associazioni territoriali, rappresentanti del mondo della chiesa e dei familiari dei reclusi.

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Ma non solo. Durante la giornata di solidarietà, anche il ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola ha visitato la struttura, ribadendo l'importanza della prossima vaccinazione anti-covid per gli operatori carcerari. «La condizione carceraria – ha affermato il ministro – è al centro dell'azione di questo governo. Anche in questa campagna di vaccinazione il personale sanitario e delle carceri, entrerà nelle categorie di protezione. Ecco perchè bisogna essere, soprattutto in questo momento, molto uniti e coesi in ogni settore in cui ci troviamo ad operare. Inoltre pensiamo che si debba investire nella qualità delle carceri e nella ricchezza umana che già da tempo, vediamo all'opera proprio all'interno degli istituti di pena». Qualità della vita che proprio adesso, è particolarmente attenzionata dai garanti per i detenuti Samuele Ciambriello e Pietro Ioia che chiedono attenzione sui numeri.

Sono 73 infatti, i detenuti attualmente positivi in Campania. 5 a Poggioreale ed 1 esterno in ospedale, 66 a Secondigliano e 2 a Benevento. «Proprio sui numeri non bisogna minimizzare – ricorda il garante per i detenuti campani Samuele Ciambriello – perchè se sono morti 4 detenuti in regione, un agente di polizia penitenziari (a Santa Maria Capuavetere) ed un medico a Secondigliano mi chiedo cosa sia stato fatto per evitare questa situazione. Noi oggi vogliamo dire che il carcere non può essere la vendetta della giustizia e che si può coniugare la certezza della pena con la sua qualità. Ecco perchè oggi digiuneremo. Per far sentire la nostra voce insieme a quella di chi sembra averne per questa società. Anche per questo siamo felici dell'adesione alla nostra causa, dell'arcivescovo di Napoli Mons. Domenico Battaglia».

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