Rosa la «mantide» scrive al boss: «Aiutami». Poi tenta il suicidio choc in cella

Rosa la «mantide» scrive al boss: «Aiutami». Poi tenta il suicidio choc in cella
di Marco Di Caterino
Venerdì 2 Gennaio 2015, 09:51 - Ultimo agg. 13:19
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Due tentativi di suicidio e una richiesta di aiuto a un boss . Sono giorni difficili per Rosa Della Corte, condannata a 18 anni di carcere perché ritenuta responsabile dell’omicidio del fidanzato Salvatore Pollasto, nell'aprile 2003 a Casandrino.

La “Bella Rosa”, poco prima di Natale, avrebbe cercato di togliersi la vita nella cella del carcere di Lecce. Dopo qualche giorno ha ingerito vetro triturato, lame da rasoio spezzate e da quello che è emerso dalle radiografie, anche un piccolo Crocifisso. Un mese fa, Rosa Della Corte ha scritto un’accorata lettera a un boss di Sant’Antimo, con il quale aveva avuto una breve relazione. Gli ha chiesto aiuto, scrivendo che era stata abbandonata da tutti dopo la sua evasione a fine agosto. Il boss le ha risposto «mettendosi a disposizione sia per gli avvocati che per i soldi».

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