A Napoli la veglia per Mario, morto in Colombia. Di Maio: «Il governo lavora per la verità»

A Napoli la veglia per Mario, morto in Colombia. Di Maio: «Il governo lavora per la verità»
Giovedì 30 Luglio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 31 Luglio, 08:33
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«A norme del governo sono qui per portare massima vicinanza alla famiglia di Mario e lavoreremo tutti insieme, istituzioni, società civile con la famiglia per ottenere la verità su quello che è accaduto» . Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo sul palco a Napoli alla commemorazione di Mario Paciolla, il cooperante in missione Onu morto in Colombia. Di Maio ha avuto anche un colloquio con la famiglia di Paciolla prima dell'inizio della manifestazione.

«Mario - ha detto Di Maio - era in mio coetaneo, figlio della stessa terra e ora tutti chiediamo alle autorità colombiane e all'Onu la massima collaborazione per sapere cosa è avvenuto, perché la famiglia deve sapere. Le autorità italiane stanno indagando e anche quelle colombiane e abbiamo attivato l'Onu sottolineando che ci aspettiamo risultati dalla loro inchiesta interna. Il diritto della comunità è di sapere verità, lo dobbiamo a Mario e a tutti i nostri cooperanti che lavorano in giro per il mondo. Ai genitori dico contate su me e noi per avere verità». 
 

 

«Tutta la città di Napoli e io in prima persona abbiamo seguito la triste vicenda di Mario e non abbiamo mai creduto al suo suicidio, proprio per il suo impegno per gli ultimi». Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris intervenendo dal palco nella serata di ricordi di Mario Paciolla, il giovane cooperante napoletano morto in Colombia. «Il nostro striscione - ha proseguito de Magistris - a Palazzo San Giacomo dimostra l'impegno a chiedere sin dall' inizio verità e giustizia», perché quando avviene di omicidio a mio avviso si tratta e dobbiamo sapere la verità. Chiediamo un« inchiesta indipendente e seria sottratta ad ambienti criminali e stando attento ad ambienti in cui si muoveva Mario. Con Napoli si schiera Di Maio, si schiera il governo e il presidente della Camera, sono segnali importanti per la famiglia. Oggi mi ha chiamato una TV colombiana e ho la sensazione che l'attenzione in Colombia sale perché la storia di Mario è la storia di una città che ha la schiena forte ed è dalla parte degli ultimi».

«Lo Stato non si fermerà davanti a niente, dobbiamo arrivare fino in fondo e lavoreremo per arrivare alla verità». Lo ha sottolineato il presidente della Camera Roberto Fico, intervenuto stasera alla commemorazione di Mario Paciolla, cooperante napoletano trovato morto in Colombia, organizzata nella Villa Comunale di Napoli. «Mi ricordo di lui - ha detto Fico - e tempo fa, quando ho iniziato il mio percorso, ricordo di averlo visto nelle manifestazioni nel centro storico di Napoli. È difficile trasferire il mio sentimento di dolore nel sapere che non è tornato nella sua città. Abbraccio forte i genitori e tutti i suoi amici in questi momenti terribili».
 

«L'impegno della famiglia di Mario è un percorso di resistenza e coraggio, appena iniziato. Chi è qui stasera sta dalla parte di Mario e del suo percorso di soòidarieta, eguaglianza e giustizia». Così Alessandra Ballerini, legale della famiglia di Maio Paciolla ha parlato dal palco della Villa Comunale di Napoli davanti ai circa 300 napoletani che si sono radunati per ricordare il cooperante partenopeo dell'Onu morto in Colombia. Il legale è salito sul palco insieme alla sua collega Emauela Motta e ai genitori di Mario, Anna Motta e Giuseppe Paciolla. «Ho imparato - ha detto il legale leggendo un documento condiviso con la famiglia del ragazzo - a conoscerlo iniziando le indagini sulla sua morte ma ho capito che Mario rappresenta la meglio gioventù che va in giro per il mondo e non torna, abbiamo perso i suoi talenti ma non dobbiamo perdere i suoi ideali. Lo dobbiamo a lui e a tutti i giovani che cercano di cambiare il mondo dobbiamo delle verità».
Ad ascoltarla anche il presidente della Camera Roberto Fico, il monistro degli esteri Luigi Di Maio e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Dopo gli intrerventi delle autorità e della famiglia hanno preso la parola alcuni amici del giovane, che lo hanno ricordato, prima del concerto finale di alcuni gruppi musicali partenopei che hanno ricordato attraverso le note il lavoro di Paciolla.

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