Napoli, boom di presenze al Villaggio Coldiretti: «Preservare le aree interne»

Una immersione a trecentosessanta gradi tra i profumi e i sapori della Campania

Il villaggio Coldiretti
Il villaggio Coldiretti
di Alessio Liberini
Venerdì 8 Dicembre 2023, 21:00
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Una immersione a trecentosessanta gradi tra i profumi e i sapori della Campania. Dal pomodorino vesuviano del piennolo fino al re della Penisola Sorrentina come il provolone del monaco. Sono solo due delle tante eccellenze locali in vetrina all’interno dei 250 stand allestiti in piazza Municipio a Napoli dove domani, 9 dicembre, si chiuderà il villaggio contadino di Coldiretti, aperto lo scorso giovedì.

La tre giorni, all’insegna della promozione del mondo agricolo e rurale regionale, questa mattina è stata letteralmente presa d’assalto dai visitatori in occasione del ponte dell’Immacolata. Tanto che gli organizzatori contano di chiudere la manifestazione con «almeno 500mila presenze». «Una risposta importante in una città straordinaria per la cultura del cibo e l’enogastronomia. In una Regione, come la Campania, che ha anche un grande patrimonio in termini di biodiversità», commenta il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.

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Il numero uno dell’associazione ha accolto stamani, insieme al presidente e al direttore di Coldiretti Campania, Ettore Bellelli e Salvatore Loffreda, l’arcivescovo emerito di Napoli Crescenzio Sepe che per l’occasione ha tenuto la santa messa dell'Immacolata Concezione sul palco presente all’interno del tendone allestito nel villaggio.

Il Cardinale, nel corso di una lunga e toccante omelia, ha evidenziato l’immenso valore della terra, rimembrando la sua adolescenza nel Casertano.

«Coldiretti - ha detto Sepe - mi fa ricordare i giorni della mia infanzia: mio padre era il direttore dei coltivatori diretti di Carinaro, un paesino vicino Caserta. Ha ricoperto sempre con orgoglio questa carica ed è stata l’unica cosa che ha voluto fosse scritta sulla sua lapide quando è tornato alla casa del Padre. Sono figlio di agricoltori: per questo essere con voi mi ricorda i tempi della mia giovinezza, ogni volta che mi vorrete sarò con voi per celebrare il valore della terra».

Ed è proprio al valore della terra che si rivolgono gli stessi rappresentati regionali di Coldiretti, puntando sul Villaggio come un volano per promuovere il turismo nelle aree interne della Campania. Territori ricchi di storia e tradizione dove resistono le radici del nostro patrimonio culturale e soprattutto agroalimentare. Aree che tuttavia, senza un poderoso cambio di rotta sia sociale che economico, rischiano ogni giorno di entrare in un vortice di declino figlio dell’abbandono e dello spopolamento. «Attraverso la promozione dei prodotti più tipici dei nostri territori e la diffusione della loro conoscenza – precisano Bellelli e Loffreda - anche con manifestazioni come il Villaggio, puntiamo a innescare un turismo delle aree interne che sono i luoghi di produzione di una enorme varietà di materie prime ma anche di ricette tipiche, dei piatti contadini che sono alla base della Dieta Mediterranea, della nostra cultura e della nostra cucina».

Nel corso della giornata, infine, Coldiretti ha donato ben 5mila piante alla città di Napoli, tutte prodotte nel territorio campano. Le composizioni di fiori hanno abbellito 60 finestre di Palazzo San Giacomo dove sono stati installati 850 ciclamini. Il villaggio resterà aperto fino a domani, sabato 9 dicembre. Tra gli eventi, in programma nel giorno conclusivo della manifestazione, saranno anche presentati i prodotti realizzati in seguito al protocollo d’intesa tra Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e Coldiretti Campania.

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