Napoli. Chiesa di San Giacomo, tetto pericolante: il Comune provoca i danni e dà lo sfratto

Napoli. Chiesa di San Giacomo, tetto pericolante: il Comune provoca i danni e dà lo sfratto
di Paolo Barbuto
Lunedì 18 Gennaio 2016, 09:55
2 Minuti di Lettura
C'è un'ordinanza sindacale che ha scatenato rabbia e polemiche: che novità, penserete voi lettori. Però questa storia è diversa dalle solite e racconta uno spaccato unico della nostra Napoli.

L'ordinanza impone lo sgombero «ad horas» della chiesa di San Giacomo degli Spagnoli il cui tetto è pericolante; il documento chiede anche alla confraternita che gestisce la chiesa di provvedere immediatamente, a sue spese ovviamente, ai lavori di messa in sicurezza.
 


Fin qui nulla di strano: sono centinaia ogni mese le ordinanze a garanzia della pubblica incolumità. Però qui si parla di una chiesa del 1400 che è inglobata all'interno di palazzo San Giacomo, la sede del Comune. E proprio questo dettaglio diventa determinante, perché i danni al tetto (e non solo) che hanno suggerito al Comune di imporre lo sgombero e chiedere immediati lavori, li avrebbe provocati proprio il Comune.

Ed è esattamente a questo punto che la vicenda diventa paradossale. Ora che avete tutti gli elementi a disposizione, cari lettori, rileggete tutta questa storia. Quell'edificio sacro che è gestito dalla Real Hermandad de Nobles Hespanoles de Santiago, si trova dentro la sede dell'Amministrazione Comunale: è stato pian piano «avvolto» dal palazzo al quale ha ceduto il proprio nome, palazzo San Giacomo, appunto. Sopra e di fianco alla chiesa passano canali di scolo, tubature; attorno alla basilica nel corso degli anni (nel lontano passato, non di recente) sono anche state realizzate opere murarie, allungamenti di balconate; e poi dalle finestre interne del palazzo dell'Amministrazione, spesso finiscono sul tetto della casa consacrata a Gesù cartacce, residui di cibo; una volta ci sono state trovate anche sedie e suppellettili cadute «per caso» dagli uffici comunali.

Il vero problema, però, sono i canali di scolo dell'acqua piovana del palazzo dell'Amministrazione. Quelle tubature talvolta subiscono danni, perdono, si ingolfano, così l'acqua che scivola giù dal tetto del palazzo finisce per aggredire la copertura dell'antica chiesa. Si infila nelle spesse pareti provocando danni alle opere d'arte ma, soprattutto, trasforma in una poltiglia marroncina i giganteschi tronchi di legno che da centinaia di anni fanno da sostegno al tetto della chiesa. Adesso un paio di questi giganteschi legni hanno ceduto e il tetto della basilica s'è abbassato pericolosamente causando quei problemi che il Comune ha rilevato e che hanno imposto lo sgombero.

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