Napoli, dirigenti sul piede di guerra: protesta sui progetti Pnrr

Il segretario generale della Cisl Scuola di Napoli Pasquale Longo :«Hanno ragione, tempistiche da Tso»

Il Pnrr
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Martedì 5 Dicembre 2023, 15:32
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I dirigenti scolastici dell’area metropolitana di Napoli sono sul piede di guerra. Contestano il fatto che dal decreto ministeriale n. 65 di aprile 2023, con cui sono stati stanziati fondi a tutte le scuole d’Italia, ci siano voluti 7 mesi per definire le istruzioni operative sull’utilizzo degli stessi.

Il Ministero ha deciso due azioni di formazione, una rivolta agli alunni per l’orientamento delle discipline Stem nel campo tecnico-scientifico e sulle lingue, l’altra ai docenti per lo sviluppo delle competenze metodologiche per l'insegnamento delle lingue straniere, affidando ad ogni scuola la definizione delle fasi progettuali in tempi che i responsabili dei plessi ritengono impossibili.

«Ed hanno ragione – sottolineano il segretario generale della Cisl Scuola di Napoli Pasquale Longo e il coordinatore dei ds della federazione Marco Ugliano – perché le tempistiche per l'inserimento dei progetti in piattaforma sono da Tso.

Entro il 15 dicembre si dovrebbero costituire due gruppi di lavoro (uno per l'orientamento Stem e uno per le competenze multilinguistiche), per procedere alla rilevazione dei bisogni formativi sulle diverse azioni progettuali, definire quelle da realizzare, per poi passare alla fase gestionale con il reclutamento di esperti, tutor e corsisti. Sono scadenze che in tempi normali sarebbero di per sé difficili da rispettare, a maggior ragione diventano impraticabili oggi in una situazione come quella attuale che vede molti dirigenti ormai allo stremo per le tante, troppe incombenze ad essi affidate.

 

Addirittura ci sono istituti con uffici di segreteria che funzionano a scartamento ridotto, senza i direttori dei servizi generali amministrativi titolari e con personale Ata per il quale da anni chiediamo assunzioni a copertura dei vuoti di organico. Se – concludono Longo e Ugliano - anziché perdere 7 mesi per accanimento burocratico si fosse fatto prima, il rischio che oggi incombe di non ottenere i finanziamenti non ci sarebbe stato.»

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