Ma Elena e la sua famiglia ce l'hanno fatta. «Dopo tempo, che non so quantizzare perché mi sono sembrati momenti interminabili, sono arrivati i vigili del fuoco e ci hanno fatto scendere.
Per fortuna siamo vivi ma non possediamo più nulla, nemmeno un tetto dove dormire. Mio marito è disoccupato. Come faremo?». E il marito Pasquale Boccia non riesce nemmeno a parlare, perché il pianto interrompe le sue frasi. «Non teniamo niente più», dice. A lanciare un appello alle istituzioni è il figlio Ciro, che quella notte non era a casa con loro. «Vorremmo incontrare qualcuno del Comune - afferma - perché la mia famiglia ha bisogno di aiuto. Occorre almeno un alloggio dove poter vivere».
I quattro hanno trascorso la notte a casa di parenti. «Ci siamo divisi - aggiunge Elena - io ho dormito a casa di mia cognata. Dalle istituzioni non ci hanno offerto nulla se non solo la possibilità di stare in un dormitorio, quindi con altre persone. Quindi ci siamo aggrappati all'aiuto di familiari».