Un’operazione effettuata privatamente considerata a basso rischio chirurgico. È invece accaduto uno di quegli eventi avversi che i medici, compresi i sanitari del Monaldi e del Cto che l’hanno accolta dal 118, inscrivono nel recinto vago e inquietante che in Medicina si considera inspiegabile. La denuncia arriva dall'avvocato Angelo Pisani.
«L’intervento era andato bene – racconta con angoscia il suocero della donna – mia nuora era tornata in stanza, nel reparto di degenza, stava bene, ha anche parlato con sua mamma e mio figlio, il marito. Poi a un certo punto ha manifestato sonnolenza. Abbiamo pensato fosse stanca, conseguenza dello stress dell’intervento. Quindi ci siamo accorti che era pallida ed aveva le labbra livide. Abbiamo immediatamente dato l’allarme: i sanitari della clinica accorsi in stanza hanno riscontrato un arresto cardiaco e dopo aver chiamato gli anestesisti hanno effettuato il massaggio cardiaco rianimandola. Poi non abbiamo saputo più nulla. È stata trasferita, ci hanno detto che stava meglio ma non era vero».
Anche se il cuore della donna è tornato subito a battere non ha più ripreso conoscenza.
La clinica Grimaldi non ha un reparto di rianimazione pertanto è stato allertato il 118 per il trasferimento in un centro attrezzato. In prima battuta (il pomeriggio di giovedì 2 marzo) a Napoli e provincia non c’erano posti liberi. Successivamente ha dato disponibilità l’azienda dei Colli (Monaldi, Cotugno, Cto). Quindi il trasferimento d’urgenza al Monaldi in rianimazione cardiologica.
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