Napoli, il Viminale invia 223 nuovi agenti: «Città da disarmare»

Arrivano 165 unità di polizia e 68 carabinieri in più

L'ultima sparatoria alle Case Nuove
L'ultima sparatoria alle Case Nuove
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Venerdì 19 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 19:00
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Ordine pubblico, piano del Viminale contro raid e aggressioni, stese e agguati. A Napoli, gli organici sono stati potenziati di 165 unità di polizia in più e 68 carabinieri. In tutto, dallo scorso 10 gennaio a Napoli sono arrivati 233 esponenti di forze dell'ordine a presidio della legalità. È il numero più alto, a leggere il bilancio del cosiddetto piano Piantedosi, varato dal ministero dell'Interno per le grandi aree metropolitane. Rinforzi decisivi per blindare i grandi scali - a partire dalle aree delle stazioni - ma anche per i drappelli ospedalieri e le aree cosiddette sensibili. È stato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a ufficializzare i rinforzi (in gran parte arrivati a scaglione negli ultimi mesi), oltre a tracciare un bilancio rispetto al lavoro compiuto con l'operazione stazioni sicure. Un percorso che nei prossimi giorni farà registrare nuovi step strategici. È stato inoltre lo stesso ministro dell'Interno a ricordare la sua determinazione a incontrare i sindaci delle grandi aree metropolitane (a partire da Roma, Milano e Napoli), per fare il punto delle criticità emerse fino a questo momento, oltre a valutare le opportunità di ottimizzare le risorse sui rispettivi territori cittadini. Caratteristiche differenti per ogni territorio, bene ribadirlo, su cui conviene modulare approcci su più livelli. Parliamo di Napoli, città che fa registrare un calo progressivo di omicidi di camorra (rispetto ai numeri record di alcuni anni fa), dove manca comunque il senso di sicurezza percepita in relazione a improvvise fiammate di violenza. Un esempio su tutti? Appena due giorni fa in una traversa di corso Lucci, a pochi passi dalla stazione centrale, c'è stato un agguato di chiaro stampo camorristico. Centrato l'obiettivo, ferito di striscio, ma anche una donna colpita per caso (ne parliamo diffusamente nel pezzo che apre una pagina di nera), con un volume di fuoco inconcepibile: circa ottanta colpi esplosi in una strada ancora trafficata, un miracolo che non ci siano state conseguenze irreparabili. Chiara a questo punto la strategia accennata ieri dal Viminale. 

In un question time alla Camera, il ministro Piantedosi ha fatto riferimento alla necessità di spostare uomini a Napoli e ingrossare gli organici. Restiamo ai numeri offerti ieri di fronte ai parlamentari: «Continua il potenziamento degli organici delle forze di polizia. Con riferimento alla Polizia di Stato, a Roma, in questo mese, il personale è stato incrementato di 123 effettivi, mentre a Napoli il potenziamento è stato di 165 unità. Per l'Arma dei carabinieri, nel corso del 2023, il saldo tra assegnazioni effettuate e trasferimenti in altre province registra, a Roma, un incremento di 321 unità e, a Napoli, di 58. Ad esse, si aggiungono i militari del contingente ordinario dell'operazione Strade sicure che per Roma sono stati incrementati di 100 giungendo a complessive 1.394 unità, mentre a Napoli l'incremento di 45 porta la forza disponibile a 658 unità». Ma per il 2024, fanno capire fonti interne al Viminale, ci sarà un altro dispiegamento di unità di forze di polizia. Chiara la strategia sull'asse Napoli-Roma, alla luce di un report finito nelle ultime settimane sulla scrivania del prefetto Michele di Bari.

Sono due gli obiettivi strategici: arginare la diffusione di armi nell'area metropolitana partenopea; blindare alcuni punti definiti sensibili: tra questi gli ospedali. Tutti gli ospedali, dal momento che - in un recente comitato in Prefettura - si è stabilito di definire «presìdi sensibili» tutti gli uffici in cui si lavora per la tutela della salute a Napoli. 

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Poi c'è la storia della circolazione di armi. Una piaga, che rappresenta un pericolo sempre attuale. Un esempio su tutti è legato alle armi che girano nelle armi dei più giovani. Un anno orribile, quello appena trascorso. Ricordate cosa è accaduto il 31 agosto scorso in piazza Municipio? Un 16enne ha ucciso il musicista Giovanbattista Cutolo, colpito a morte nel pieno di un'aggressione insensata avvenuta all'interno di un pub. Facciamo un passo indietro. Lo scorso 23 maggio, alle porte di Napoli, un minorenne impugna un mitra. Siamo a Sant'Anastasia, nel pieno della movida primaverile. A fare fuoco, con il proprio kalashnikov un 17enne, che ferisce - per caso - una bambina di soli 10 anni, mentre è a una festicciola in un bar, assieme a genitori e fratellino. Chi gliel'ha dato il kalashnikov? Storie di camorra, ma non solo, a giudicare dall'ultima mossa del prefetto di Napoli: in questi mesi sono stati bloccati i rinnovi di circa duecento porti d'arma. Un intervento amministrativo, che punta a incidere sul piano culturale e psicologico, nelle stesse ore in cui a Napoli qualcuno fa fuoco ottanta volte per regolare i conti tra decine di passanti inorriditi. 

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