Napoli, i Quartieri come Mergellina: guerra tra bande di ragazzi

A Montecalvario fibrillazioni simili a quelle avvenute agli chalet

Un murale di Totò ai Quartieri Spagnoli
Un murale di Totò ai Quartieri Spagnoli
di Luigi Sabino
Domenica 23 Aprile 2023, 10:50 - Ultimo agg. 24 Aprile, 08:14
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Hanno poco più di vent'anni le due persone arrestate dai carabinieri della compagnia "Centro" con l'accusa di aver partecipato, insieme a Giuseppe Pazzi, già finito in manette, alla sparatoria in cui rimase ferito Luigi Masiello. Luca Auletta e Mario Gargiuolo, questi i nomi dei due indagati, sono stati catturati al termine di una indagine lampo condotta dai militari dell'Arma e trasferiti nel carcere di Poggioreale.

Pesanti le accuse mosse nei loro confronti. Tentato omicidio aggravato da futili motivi e detenzione e porto illegale d'arma da fuoco. L'episodio risale alla notte tra il 18 e il 19 febbraio scorso quando dal pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini arriva la segnalazione che si è presentato un uomo ferito a una spalla da un colpo di pistola. È Masiello, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine.

Sul posto, in pochi minuti arrivano gli investigatori. Il timore è che l'uomo possa essere rimasto coinvolto in un regolamento di conti tra esponenti della vecchia e nuova camorra che, da qualche tempo, si contendono il controllo dei Quartieri Spagnoli. A dissipare i dubbi, invece, è lo stesso Masiello che, sebbene estremamente reticente perché il suo "codice" gli impedisce di collaborare con le guardie, fornisce i primi elementi utili alle indagini. Nomi, spiega, non ne vuole fare ma ricostruisce con dovizia di particolari l'accaduto.


Ai militari riferisce che il tutto sarebbe nato da una lite avvenuta dinanzi al locale di sua moglie, il "Bar Plaza" di piazzetta Montecalvario, uno dei nuovissimi ritrovi della movida cittadina. Poco dopo le tre del mattino, spiega, lui si trovava nella sua abitazione, dove era sottoposto a una misura personale, quando squilla il cellulare. Dall'altra parte c'è sua moglie che lo avverte che in piazzetta ci sono tre ragazzi che stanno dando fastidio ai loro clienti. Non solo. Uno dei tre è armato di una pistola. Masiello, in pochi istanti, si precipita sul posto dove incontra Pazzi e i suoi due compari. Racconta di avergli chiesto spiegazioni sul loro comportamento e, quindi, di averli invitati ad andarsene per non importunare gli altri avventori. I tre, però, sono tracotanti e, soprattutto, non possono permettere che Masiello li cacci. Ne nasce una discussione che, come purtroppo sempre più spesso succede, degenera.

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Dalle parole si passa alle mani. Prima gli spintoni, poi la colluttazione. È a questo punto che Masiello ricorda di aver sentito uno dei ragazzi gridare "spara, spara". È Pazzi. Il suo amico, però, è titubante. Allora l'aspirante killer, dopo essersi allontanato di qualche metro ed essersi fatto consegnare l'arma, la punta contro il rivale. Non mira alle gambe ma alla testa. Spara due colpi, uno dei quali colpisce Masiello alla spalla. Il secondo, invece, lo manca di pochi centimetri. Quindi la fuga mentre il ferito, sanguinante, ritorna al locale per chiedere aiuto. Il resto è cronaca. La corsa in ospedale, le cure mediche, le indagini dei carabinieri.

Pazzi è il primo a finire in manette. Lo inguaiano le immagini di una telecamera di un istituto scolastico poco distante, immagini che lo immortalano mentre apre il fuoco. Ieri mattina, invece, gli arresti di Auletta e Gargiulo che scrivono la parola fine all'ennesima, bruttissima, storia di violenza tra giovanissimi. Una storia che, per molti versi, sembra essere la fotocopia di quella che ha avuto come tragico epilogo la morte di Francesco Pio Maimone, il diciottenne ucciso per errore nel corso di una lite da un altro giovanissimo aspirante boss, Francesco Pio Valda. Anche lui, come Pazzi, non ha esitato a premere il grilletto dopo essere venuto alle mani con un altro gruppo di ragazzi del rione Traiano colpevoli di avergli macchiato le sue costose scarpe. Anche lui, come Valda, è stato, però, incastrato dalle telecamere.

Non è tutto. Il ferimento di Masiello è solo l'ultimo episodio di sangue registrato negli ultimi mesi nella zona dei Quartieri Spagnoli. L'area, dove da qualche tempo sono spuntati nuovi locali, alcuni dei quali in odore di camorra, è meta, quasi ogni sera, di centinaia di ragazzi provenienti non solo da altri quartieri ma anche dalla provincia. Tra loro, e sono tanti, anche chi si prepara per la serata portandosi dietro una pistola, un coltello o un tirapugni. Il resto lo fanno qualche bicchiere di troppo, la vicinanza di diverse piazze di spaccio. Uno sguardo sbagliato, un commento fuori posto o anche un semplice incidente e quella che doveva essere una serata di divertimento rischia di trasformarsi in un dramma per qualche famiglia. Senza contare i problemi legati alla criminalità, comune e non. Ad agosto, ad esempio, due turisti francesi rimasero feriti nel corso di un tentativo di rapina, a pochi metri da un noto ristorante della zona.

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