Napoli, rapina in tabaccheria a Barra: «Qui solo violenza e omertà»

«Sono entrati armati e hanno intimato a tutti di non muoversi, obbligando alcuni di loro anche a stendersi a terra»

Un frame della rapina in tabaccheria a Barra
Un frame della rapina in tabaccheria a Barra
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 22 Settembre 2023, 11:00
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La violenza, il sopruso, ma anche l'inaccettabile indifferenza, che spesso diventa omertà. Ci sono tutti questi ingredienti nell'ultimo grave episodio di microcriminalità avvenuto a Napoli. Una rapina a mano armata semina il panico in pieno giorno a Barra: due malviventi fanno irruzione in un bar affollato di gente, minacciano tutti con una pistola e rubano l'incasso, prima di fuggire.

Una sequenza da film dell'orrore.

Solo chi è stato involontario protagonista di simili raid sa cosa si provi di fronte a delinquenti armati, pronti a tutto.

A ricostruire la sequenza dell'irruzione armata è lo stesso proprietario del locale preso di mira dai malviventi. Siamo nella periferia orientale di Napoli, a Barra, in via delle Repubbliche Marinare. È giorno di festa, siamo al giorno in cui si celebra San Gennaro. A rendere note le parole del titolare del bar - molto frequentato e noto nella zona - è stato ieri il deputato dei verdi-Alleanza Sinistra, Francesco Emilio Borrelli.

«Poco dopo l'apertura del mattino - spiega - due malviventi con il volto travisato, di cui uno armato di pistola, hanno fatto irruzione nel locale dopo essere giunti in scooter. Sotto la minaccia dell'arma hanno intimato a tutti di non muoversi, obbligando alcuni di loro anche a stendersi a terra, e chiedendo di farsi consegnare le chiavi dell'armadietto blindato per portare via contanti e tabacchi».

La rapina non si consuma in pochi attimi. Il raid durerà circa otto minuti, un tempo lunghissimo durante il quale la coppia di criminali continuerà a tenere sotto la minaccia della pistola i presenti. Nessuno muove un muscolo, atteggiamento più che comprensibile in chi si trova in una condizione di evidente soggezione.

«Mentre i due rapinatori portano a segno il colpo - prosegue il titolare della caffetteria - all'esterno c'è ad attenderli un terzo complice arrivato sul posto. La paura è interminabile, dura poco meno di dieci minuti. Comprendo tutto, ma non posso accettare l'indifferenza della gente: il locale è ubicato in via delle Repubbliche Marinare, una strada di grande viabilità. Sono passate tante persone, in tanti hanno visto quello che stava succedendo all'interno, e nessuno si è degnato di allertare le forze dell'ordine. Una vergogna, questa è omertà».

A condividere lo sfogo del commerciante è lo stesso Borrelli, che afferma: «Il momento che si sta vivendo a Napoli è davvero drammatico. Per i commercianti, per gli imprenditori, per i cittadini. Oggi dove ci si può sentire al sicuro? Da nessuna parte, nemmeno a casa propria».

Da sempre attento a segnalare il clima di illegalità diffusa cittadina e a denunciare abusi e violenze, Borrelli è diventato uno dei punti di riferimento per le tante vittime di soprusi e abusi in città e nell'area metropolitana. «La criminalità dilaga - prosegue il parlamentare - la violenza diventa una costante, furti e rapine sono all'ordine del giorno. Sempre più banditi se ne vanno in giro armati seminando terrore e rischiando di uccidere, mentre la gente perbene vive in un perenne stato di ansia ed angoscia».

Serve un cambio di passo. La percezione della sicurezza dei napoletani tocca in questo periodo uno dei suoi momenti più bassi. «Ed è per questo - conclude Borrelli - che vogliamo un nuovo piano sicurezza, vogliamo più agenti per le strade, più videosorveglianza. Vogliamo, soprattutto, la certezza delle pene per questi criminali». 

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