Napoli, rissa a Secondigliano: l'amante del boss picchiata dalle donne del clan per una relazione clandestina

Napoli, rissa a Secondigliano: l'amante del boss picchiata dalle donne del clan per una relazione clandestina
di Luigi Sabino
Venerdì 21 Gennaio 2022, 10:44 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 08:49
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Una relazione extraconiugale. Sarebbe questo il movente della brutale aggressione avvenuta alcuni giorni fa all’interno di un’attività commerciale di via del Cassano, nel quartiere Secondigliano. L’episodio, finito sui social dopo essere stato ripreso da una delle assalitrici con il suo telefonino, è stato ricostruito dai poliziotti del IV Distretto. Il tutto comincia quando la vittima, impiegata dell’attività commerciale, viene circondata da un gruppo di altre donne che iniziano a inveire contro di lei.

Nel filmato, della durata di pochi secondi, si sente, infatti, la voce di una delle assalitrici. «Michele eccola qui la p…». esclama una di loro. Pochi secondi dopo e la vittima, nonostante il tentativo di un uomo di proteggerla, viene colpita con un oggetto che le causa una vistosa ferita sulla testa. Un rivolo di sangue le copre metà del viso ma questo non ferma la furia delle sue avversarie. «Puoi anche andarmi a denunciare - continua la più furiosa - ti taglio la testa.

Se vado io in galera ci sta il resto della razza mia. Ti faccio morire». 

A nulla valgono i tentativi della vittima di giustificarsi. «Aspettate voglio dire una cosa», supplica le sue assalitrici che, per nulla impietosite, non desistono dai loro propositi bellicosi. Il filmato, a questo punto, si interrompe. La storia, verosimilmente, si sarebbe dovuta chiudere qui con la vittima che decide di non sporgere denuncia per timore di nuove e più violente aggressioni. Le sue assalitrici, tuttavia, commettono un errore forse per il desiderio di infliggere una nuova umiliazione alla ragazza aggredita.

Il video del pestaggio inizia a circolare, passando di telefonino in telefonino e finendo, così, sotto gli occhi degli investigatori del commissariato. Bastano solo poche ore agli uomini della sezione investigativa per fare luce sull’accaduto e sui suoi protagonisti e, soprattutto, sul motivo della brutale aggressione. 

La vittima è la prima ad essere identificata. Si tratta di una ragazza di Secondigliano, in passato legata sentimentalmente a un esponente del clan Di Lauro. La sua colpa sarebbe stata quella di aver avuto una relazione con il marito di una delle sue assalitrici, a sua volta, legata da vincoli di parentela alla famiglia Magnetti, una delle fondatrici della famigerata cosca della Nuova Vanella Grassi. Sarebbe stata proprio la moglie tradita a guidare la spedizione punitiva contro la rivale. La donna, anche lei identificata, insieme alle sue complici, non si sarebbe limitata, però, a regolare i conti con la vittima. Anche il titolare del negozio dove lavora la ragazza sarebbe finito nel mirino della squadretta. 

L’uomo, infatti, avrebbe ricevuto minacce affinché si decidesse a licenziare la dipendente. Sul punto sono ancora in corso indagini per verificare la veridicità delle presunte intimidazioni ma da alcune notizie raccolte dagli investigatori sembrerebbe che le donne del clan lo avrebbero minacciato di chiudergli l’attività qualora non avesse cacciato la vittima. Una bruttissima storia che, si teme, potrebbe non essersi ancora conclusa.

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