Napoli choc, clochard colpisce vigile urbano con una spranga e l'agente gli spara sette volte

L'agente a terra ha sparato mentre l'immigrato cercava ancora di colpirlo

I rilievi su via Duomo
I rilievi su via Duomo
Martedì 23 Maggio 2023, 10:25 - Ultimo agg. 23:52
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Momenti di paura proprio davanti al Duomo di Napoli. Un senzafissa dimora di origine africana ha colpito alla testa con una spranga un agente municipale che lo aveva invitato ad alzarsi dal porticato dove diversi altri clochard come lui da tempo trascorrono la notte. L'agente, a terra, secondo la ricostruzione fornita, ha sparato almeno sette colpi mentre l'immigrato cercava ancora di colpirlo ferendo l'uomo ad una gamba. Sul posto numerosi passanti che hanno cercato di fermare l'immigrato e poi tentato di prestare i primi soccorsi all'agente ferito, sanguinante e con il volto tumefatto dai colpi subiti. L'arma usata dallo straniero è un tondino di ferro, di quelli che di solito si trovano dentro i pilastri.

La polizia di Stato è poi intervenuta per bloccare un tentativo di linciaggio ai danni del senzafissa dimora che aveva aggredito il vigile. I poliziotti hanno portato via l'aggressore: qualcuno tra la folla ha cercato di colpirlo con calci mentre alcune donne hanno applaudito all'intervento. 

Per le ferite riportate l'agente municipale è stato trasportato all'Ospedale del Mare mentre il clochard al Vecchio Pellegrini.

Non è in pericolo di vita. Lo riferisce la Questura di Napoli. 

Arriva dal Comune di Napoli la ricostruzione dell'aggressione ai danni dell'agente dell'unità di Polizia locale TESM (Tutela Emergenze Sociali e Minori) che, «accompagnata dagli operatori sociali dell'unità di strada, era impegnata nelle consuete operazioni propedeutiche alla pulizia dei porticati secondo il calendario degli interventi di sanificazione, bonifica e rimozione dei rifiuti, a cura di ASIA e Napoli Servizi. Un giovane senza fissa dimora, presumibilmente di origine nordafricana, invitato ad alzarsi per consentire la pulizia dei luoghi, si è opposto ed ha colpito al volto, con una paletto di ferro che nascondeva sotto le coperte, il luogotenente Salvatore Ruoppolo, di 63 anni, ferendolo alla testa e all'occhio sinistro».

 

«L'agente - riferisce la nota del Comune - per difendersi ha sparato alcuni colpi e ferito l'aggressore alla gamba prima di accasciarsi al suolo in una pozza di sangue. Immediato l'intervento degli operatori presenti, anche numerosi passanti hanno cercato di fermare l'immigrato, che benchè ferito ha continuato ad aggredire l'agente, fino all'intervento dei militari dell'Esercito e degli agenti di Polizia che hanno effettuato il fermo».

«Entrambi i feriti - continua il comunicato del Comune - sono stati trasportati in ospedale; all'agente sono state riscontrate fratture multiple ad entrambi gli arti superiori, un occhio tumefatto, applicati diversi punti di sutura al cranio ed è sottoposto ad ulteriori accertamenti».

Il sindaco Manfredi e gli assessori comunali alla Legalità e alle Politiche sociali, Antonio De Iesu e Luca Trapanese, hanno rivolto «sentimenti di affettuosa vicinanza al luogotenente della Polizia Municipale Salvatore Ruoppolo, che ha riportato significative lesioni a seguito della brutale aggressione». A «tali sentimenti si unisce l'apprezzamento e il vivo riconoscimento per la delicata e difficile azione che, quotidianamente, le donne e gli uomini della Polizia municipale, gli operatori dell'Unità di Strada, di Napoli Servizi e Asia svolgono sul territorio per riportare condizioni di decoro e pulizia in alcuni siti con alta concentrazione di cittadini senza fissa dimora, nel rispetto della loro dignità e fragilità», aggiunge la nota.

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«L'Amministrazione comunale - ha spiegato l'assessore De Iesu - sta accelerando le procedure per la sperimentazione della pistola ad impulsi elettrici, che offrirà alla Polizia municipale uno strumento più efficace per affrontare soggetti violenti e aggressivi, evitando l'uso di armi da fuoco». «Sono addolorato e preoccupato per quanto accaduto - ha detto l'assessore Trapanese - viviamo una reale emergenza che stiamo affrontando con i mezzi a disposizione. La gestione del tema senza dimora è complessa perché richiede interventi di vario tipo: servono al più presto misure nazionali di contrasto alla povertà e poi il sistema sanitario deve essere messo nelle condizioni di dare il necessario supporto. Chi finisce per strada perde la sua identità (amicizie, oggetti personali, abitudini, libertà di movimento, relazione con la città) e quindi l'episodio di oggi è il risultato della mancata presa in carico negli anni delle persone fragili con problemi di dipendenze e mentali. Non ci sono vittime e colpevoli ma una sola certezza: è necessario costruire una rete che dia risposte personalizzate che non si risolvono in un posto letto in un dormitorio. In tutta la città, a macchia di leopardo, stiamo predisponendo microstrutture, piccole comunità capaci di accogliere le persone con i loro singoli problemi, per la gran parte di natura psichica e di dipendenze. Questo è quello a cui stiamo lavorando, con le unità di strada diffuse sul territorio e coordinate da una centrale operativa e con l'inserimento di uno psichiatra nel team».

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