Taxi, il sindaco di Napoli valuta il sì ​allo sblocca-licenze

Manfredi: «Al vaglio i turni di lavoro le doppie guide e il numero di vetture»

Taxi in coda alla stazione centrale
Taxi in coda alla stazione centrale
di Luigi Roano
Lunedì 6 Novembre 2023, 23:30 - Ultimo agg. 8 Novembre, 07:30
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Stretto tra due fuochi: da un lato i tassisti che dicono di no a nuove licenze e dall’altro il Governo che pressa perché i Comuni ne rilascino al più presto almeno un 25% e aggiuntive rispetto a quelle già esistenti per migliorare il servizio, il sindaco Gaetano Manfredi prende tempo. Non chiude la porta, ma si può dire che sta facendo delle aperture, che sta riflettendo sul da farsi. Sulla scorta di un servizio - che è pubblico - e che certo non è un modello di efficienza.

Una spinta verso la concessione di muove licenze l’ha data anche l’Antitrust. E su questa determinazione che Manfredi si esprime sull’argomento. «Dai numeri che abbiamo visto, credo che con un massiccio intervento organizzativo e con la collaborazione dei tassisti si possa ottenere un significativo miglioramento del servizio» la posizione di Manfredi non lontana da quella che ha manifestato nelle ultime settimane. Il sindaco punta sulla riorganizzazione del servizio ben sapendo che senza una condivisione con la categoria dei tassisti rilasciare nuove licenze aprirebbe scenari di proteste che a cavallo di Natale - quando sono attesi 3 milioni di turisti - trasformerebbero Napoli in un focolaio di proteste con il risultato della paralisi del servizio.

Parola ancora a Manfredi: «Noi adesso nelle prossime settimane approfondiremo i dati che ci sono stati trasferiti dallAntitrust e verificheremo quali sono le criticità valutando in primo luogo soluzioni legate al cambiamento dei turni, al prolungamento dei turni e alle doppie guide. Poi se ci rendiamo conto che queste non siano sufficienti per garantire il soddisfacimento delle domande da parte dellutenza, valuteremo anche la possibilità di ampliare le licenze». Napoli si trova esattamente nella stesa condizioni di altre due grandi città: Roma e Milano. A Napoli aumentare del 25% le licenze significherebbe mettere in strada altre 400 vetture e non è detto che questa sia la soluzione giusta per risolvere i problemi del servizio delle auto bianche. Si dovrebbero fare altri parcheggi, trovare altri stalli e fare più controlli. Certo al Comune converrebbe da un punto di vista finanziario perché incasserebbe un po’ di soldi, ma potrebbe non essere la soluzione giusta sul fronte della mobilità.

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Tant’è in questo contesto ieri il ministero delle Imprese e del Made in Italy e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti «hanno emesso una circolare esplicativa che consentirà ai Comuni di muoversi rapidamente per risolvere la carenza dei taxi sulle strade Italiane rispondendo così anche alle criticità denunciate dalla Autorità per la concorrenza e il mercato». Una nota che il ministro competente Adolfo Urso accoglie con grande piacere. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sulla materia ha pochi dubbi. «Le nuove regole - si legge nel provvedimento - semplificate permettono ai comuni di rilasciare, in via sperimentale, licenze aggiuntive a chi è già titolare di una licenza per fronteggiare lo straordinario incremento della domanda legato a grandi eventi o a eccezionali flussi di presenze turistiche. Le nuove licenze hanno carattere temporaneo o stagionale e una durata, non superiore a dodici mesi, prorogabili per ulteriori dodici». 

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