Napoli, sì dell'Asl ai medici di base per fare test oncologici

Il manager: «Vogliamo più informazione»

Napoli, sì dell'Asl ai medici di base per fare test oncologici
Napoli, sì dell'Asl ai medici di base per fare test oncologici
di Ettore Mautone
Sabato 24 Febbraio 2024, 23:24 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 18:40
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La Asl Napoli 1 punta sulla prevenzione e gli screening per risalire la china dei controlli oncologici e provare così a ridurre incidenza e mortalità dei principali tipo di cancro. Durante gli anni della pandemia, gli esami preventivi per la diagnosi precoce dei principali tumori erano colati a picco a causa dei ripetuti lockdown, negli ultimi due anni è iniziato un lavoro di recupero. Anni in cui nei distretti di Napoli e anche di altre Asl della Campania si è investito in personale (radiologi e tecnici) e in apparecchiature diagnostiche.

Gli screening rappresentano l’unico neo di una rete oncologica regionale che, in pochi anni, nonostante le difficoltà strutturali in termini di risorse e personale, ha scalato la classifica tra le Regioni e, dati Agenas alla mano, si colloca ora al quinto posto nello Stivale per qualità delle performance riuscendo anche, per la prima volta da venti anni, a scalfire (per il tumore della mammella) lo storico flusso della migrazione sanitaria che ha recuperato l’11%.

Ma torniamo agli screening oncologici: a Napoli i dati dicono che, per la prevenzione del tumore della mammella, su una popolazione target di 56.654 donne, nel 2022 ne sono state invitate 38mila di cui poco più di 16 mila hanno risposto (27 per cento del totale). Nel 2023 gli inviti sono saliti a 54mila e le donne screenate sono state poco più di 21mila arrivando al 30% a fronte di un livello soglia minino è del 35%.

Per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della cervice uterina le percentuali degli screening sono state rispettivamente del 14,4% nel 2022 e del 18,3% nel 2023 a fronte di un livello soglia minino del 25%.

Ancora più basse le percentuali di screening per il colon retto che a livello regionale a raggiunto il 5,35% nel 2021, il 12,04% nel 2022 ridiscendendo al 9,13% nel 2023 a fronte di un livello soglia minimo del 25%. Dati che hanno spinto la Asl a organizzarsi per migliorare l’aderenza. Scartata l’ipotesi di un alert per mail o su wapp (per questioni di privacy), si punta ora su un programma più articolato e strutturato, fondato sull’offerta gratuita e per accesso libero (senza prenotazione), presso i distretti di base e tramite i medici di famiglia.

Si chiama “Mi voglio bene”, la nuova campagna di prevenzione del carcinoma della mammella (donne dai 45 ai 69 anni), del carcinoma della cervice uterina (Pap test dai 25 ai 29 anni e al test di positività all’Hpv, il papilloma virus per le donne dai 30 ai 64 anni) e per il tumore del colon retto (uomini e donne dai 50 ai 74 anni).

«La Regione Campania – avverte il manager della Asl Ciro Verdoliva – intende dare ulteriore impulso alle iniziative di prevenzione già messe in campo in questi anni. Abbiamo predisposto quattro lettere diverse, una per ogni specifica campagna, con tutti i dettagli riguardo all’accesso. Saranno affisse in tutti gli ambulatori della Asl e consegnate direttamente ai pazienti da parte dei medici di medicina generale. Su ogni manifesto è presente anche un Qr-Code che inquadrato dalla telecamera dello smart phone rimanda ai dettagli pubblicati sul sito della Asl www.aslnapoli1centro.it. Il primo programma riguarda la mammografia digitale con tomosintesi, apparecchiature di ultima generazione capaci di scovare lesioni anche di pochi centimetri. Ogni donna dai 45 ai 69 anni ha diritto ad effettuarla gratuitamente ogni 2 anni alla Asl di residenza.

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«La prenotazione aggiunge Verdoliva – può essere fatta presso i Cup della Asl, in farmacia senza costi aggiuntivi oppure presso dal medico di famiglia. L’esame è completamente gratuito». Dopo una doppia lettura della lastra, se negativa, il paziente è avvertito tramite mail. In caso di ulteriori indagini scatterà la presa in carico nella rete oncologica. Tutti i successivi esami saranno gratuiti. L’Hpv test in donne dai 30 ai 64 anni viene effettuato in tutti i consultori e ambulatori di ginecologia della Asl. Lo stesso vale per il pap-test nelle donne dai 25 ai 29 anni. Infine la ricerca del sangue occulto nelle feci che prevede la consegna del kit a donne e uomini dai 50 ai 74 anni. L’esame se positivo necessita di ulteriori indagini (colonscopia). Alcuni quartieri della città sono inseriti nel recinto dei 32 Comuni di Terra dei Fuochi: qui si indaga sull’associazione tra cancro, inquinamento ambientale e deprivazione socio-economica.

«La Campania è attualmente impegnata sul progetto europeo Horizon per lo studio di correlazione – conclude Mario Fusco, coordinatore regionale dei registri tumori – ma sappiamo che la maggiore incidenza e anche mortalità da cancro si correlano più dell’inquinamento ambientale con un basso livello di istruzione, la deprivazione sociale e la povertà relativa su cui pure bisogna agire».

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