Ospedale San Paolo di Napoli: raid contro un medico, botte anche al vigilante

L'associazione Nessuno tocchi Ippocrate ha chiesto un incontro con il sindaco Manfredi

Raid all'ospedale San Paolo di Napoli
Raid all'ospedale San Paolo di Napoli
di Ettore Mautone
Venerdì 1 Settembre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 2 Settembre, 09:00
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L'approccio al Servizio sanitario è da legge della giungla: senza regole, privo di civiltà, monco di qualunque rispetto per chi cura. Risultato una guardia giurata picchiata all'ospedale San Paolo di Napoli. Una giornata di ordinaria follia mercoledì scorso al presidio di Fuorigrotta. Sono le 14,30: mentre l'attività ordinaria prosegue senza soste improvvisamente le porte del pronto soccorso si aprono ed un energumeno irrompe nell'accettazione e urla: «Dove c***o è il medico?». Nello stesso tempo per farsi largo ma anche per rappresentare il suo concetto di triage, lancia una barella verso il medico di turno. Il camice bianco viene mancato per pochissimo. Questa persona pretendeva cure immediate per il figlio che aveva una sospetta frattura del polso. Un padre esagitato e violento che poi non ha esitato invece a prendere a pugni e a schiaffi una guardia giurata intervenuta per sedare gli animi e stabilire un minimo di regole. Il caos ha preso il sopravvento e una signora in attesa ha avuto un attacco di panico. Naturalmente sono state allertate le forze dell'ordine che hanno espletato le procedure di routine identificando l'aggressore. 

«Quella del San Paolo - ricorda Manuel Ruggiero, medico del 118 e titolare della pagina facebook Nessuno Tocchi Ippocrate - è l'aggressione numero 44 del 2023 (66 totali tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno), che segnano un fenomeno in crescita di alcuni punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando ancora non erano presenti i posti di Polizia nelle prime linee. Segno che, da un lato occorre estendere la presenza fisica delle forze dell'ordine a tutti i pronto soccorso pubblici e privati accreditati presenti in zone calde e, dall'altro studiare nuove misure di contenimento e sanzioni anche amministrative come deterrente oltre che attuare tutti gli strumenti previsti dalle legge che limitano il contatto fisico tra l'utenza e i sanitari al netto di fenomeni come quello del San Paolo riconducibile a una sub cultura che nessuno strumento potrà mai contenere fino in fondo in quanto frutto di un imbarbarimento culturale a cui purtroppo assistiamo da anni. Per Giuseppe Alviti, leader dell'associazione nazionale guardie particolari giurate, «è il momento di militarizzare tutti i pronto soccorsi Italiani prima che scappi il morto. La misura è colma, assistiamo da anni a un crescendo di violenze e intemperanze in ospedale che non si possono tollerare per la loro espressione di inciviltà». «Il problema è sempre stato sottovalutato nonostante le tantissime denunce, anche nostre, e così i casi sono aumentati di giorno in giorno - commenta il deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli - Body-cam, porte blindate, videocamere.

Si smetta di parlare e si faccia qualcosa di concreto velocemente. Soprattutto si prevedano presidi fissi di polizia o militari in tutte le strutture più importanti, come era stato promesso, dato che lì dove presenti le aggressioni sono diminuite. Noi avevamo proposto anche un'altra soluzione: l'istituzione obbligatoria di un apposito registro delle mancate aggressioni dove devono essere registrati tutti gli episodi di tentata violenza commessi ai danni degli operatori sanitari nell'esercizio delle loro funzioni, nonché gli eventi sentinella che possano dare luogo a fatti commessi con minacce e violenza. Tutto ciò per fare prevenzione, studio e monitoraggio».  

 

Tra gli ultimi episodi un tossicodipendente al Cardarelli che dopo aver lasciato la comunità che lo ospitava si è presentato al Pronto soccorso collinare pretendendo di essere ricoverato e che, al giusto diniego dei sanitari, ha cominciato a lanciare oggetti e sedie e poi si è sdraiato a terra. Situazione sbloccata con l'intervento delle guardie giurate che hanno consegnato l'uomo alle forze dell'ordine. Sempre mercoledì scorso è toccato a un equipaggio del 118 subire le minacce di un automobilista che aveva parcheggiato in modo da ostruire il passaggio ai mezzi di soccorso nei pressi dell'ospedale Vecchio Pellegrini. Team poi minacciato con aria di sfida di chi è riuscito a giustificarsi per i soli 5 minuti di assenza. Minuti che però fanno la differenza tra la vita e la morte. Su questo caso Nessuno tocchi Ippocrate ha chiesto un incontro con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi «per trovare una soluzione al disservizio della sosta selvaggia visto che poi i ritardi negli arrivi sono i progenitori della stragrande maggioranza delle aggressioni che subiamo». 

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