Policlinico Federico II di Napoli, via ai lavori per il nuovo pronto soccorso di orto-traumatologia

I cantieri finanziati con un investimento di 500mila euro

Via ai lavori per il nuovo pronto soccorso di orto-traumatologia
Via ai lavori per il nuovo pronto soccorso di orto-traumatologia
di Alessio Liberini
Martedì 27 Giugno 2023, 16:00 - Ultimo agg. 28 Giugno, 08:41
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Ci vorranno circa sei mesi per dotare l'Azienda ospedaliera federiciana di un'accettazione ambulanze per le emergenze orto traumatologiche. Sono questi i tempi d’attesa delle ristrutturazioni volte a realizzare il venturo pronto soccorso che sorgerà nell’edificio 12 del Policlinico universitario.

I cantieri del moderno trauma center, finanziati dalla Federico II di Napoli tramite un investimento di 500mila euro, hanno preso il via stamane all’interno dell’area del primo piano del copro C del Policlinico. Mentre nella vicina aula magna “Gaetano Salvatore” della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’ateneo è stato illustrato il progetto partorito per adeguare gli spazi, che attualmente ospitano gli ambulatori del reparto di fisiokinesiterapia, al servizio di prima assistenza che prevede la realizzazione di 4 locali medici, 1 locale infermieri, nuovi servizi igienici, locale attesa con spazio di registrazione pazienti, 2 depositi per attrezzature di igiene ambientale e strumentazione medica.

All’inaugurazione hanno preso parte il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, il rettore della Federico II. Matteo Lorito, la presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo, Maria Triassi e il direttore generale dell’Azienda, Giuseppe Longo

«Un momento importante per la città – lo definisce il rettore federiciano Matteo Lorito - perché si aggiunge un nuovo servizio». «Il Policlinico – chiarisce - aumenta la sua capacità di rispondere alle emergenze e si crea anche un nucleo fondamentale per rafforzare la capacità di formazione dei nostri medici che potranno formarsi anche all’interno di una struttura d’emergenza che è tutta altra cosa rispetto ad altre tipologie di medicina.

Finalmente siamo riusciti ad ampliare la nostra presenza nelle reti tempo dipendenti e andremo avanti».

L’accettazione si estenderà su una superficie di ben 360 metri quadri attraverso il lodevole progetto che prevede anche la realizzazione di una rampa d’accesso barelle dal piazzale antistante. Il locale attesa deambulanti, invece, sarà dotato di doppio accesso: uno destinato agli utenti e l’altro, dotato di porta automatica, per le barelle.

«Con l’accettazione ambulanze per le urgenze orto-traumatologiche - evidenzia la presidente Triassi – il Policlinico compie un ulteriore passo verso l’ingresso nella rete dell’emergenza-urgenza per rispondere alle esigenze di cura e sanità della cittadinanza e per venire in soccorso delle altre strutture ospedaliere spesso in sofferenza. Un requisito inoltre fondamentale e indispensabile per la formazione dei nostri studenti e specializzandi».

Il disegno permetterà, inoltre, un’organizzazione dell’attività sanitaria ben strutturata per favorire la realizzazione di un reparto funzionale a tutti gli effetti: «Con il potenziamento e la riqualificazione della rete tempo dipendente orto-traumatologica, in uno con le reti Ima e Stroke, l’Azienda ospedaliera universitaria Federico II inizia a cambiare volto – osserva il direttore generale dell’Azienda, Giuseppe Longo - il risultato atteso è una più proficua organizzazione del lavoro e quindi un maggior numero di casi trattati che produrranno un conseguente efficientamento del sistema dell’emergenza urgenza regionale». 

Sistema che in Campania - stando a quanto denunciato nel corso della giornata dallo stesso titolare di Palazzo Santa Lucia che si è più volte appellato alle istituzioni romane - rappresenta una vera e propria emergenza a tutto tondo. Secondo De Luca, infatti, per garantire reali servizi ai cittadini del territorio servono «misure di guerra» al fine di rispondere concretamente ai problemi atavici legati alla mancanza di personale e ai fondi da destinare alla sanità regionale: «Se non abbiamo risorse possiamo fare poesie, endecasillabi e sonetti ma di certo non possiamo fare la sanità pubblica». Scherza ma non troppo il governatore ricordando che «in alcuni pronto soccorso di ospedali marginali abbiamo persino dovuto chiudere per mancanza di personale».

«Non prendiamo in giro medici e cittadini - tuona ancora l’ex sindaco di Salerno, rimembrando le bibliche lungaggini delle liste di attesa - l’utente medio chiede servizi in tempi rapidi. Questo è l’obiettivo della Regione. Le prestazioni classificate come urgenti sono perfettamente in norma ma il problema è per le prestazioni non urgenti» per cui ai pazienti del capoluogo a volte tocca attendere anche per anni prima di poter usufruire di un servizio che gli dovrebbe essere garantito in tempi dignitosi. 

Nello stesso Policlinico universitario difatti, da come raccontano alcuni cittadini delusi, ci sono pazienti considerati «non urgenti» in attesa di cure addirittura da anni. La signora Luisa (nome di fantasia della donna che preferisce restare anonima), di anni 61 aspetta da quasi due anni in lista d’attesa per sottoporsi ad un intervento di rimozione di un calcolo renale. «Tutto iniziò nel settembre 2021- ricorda amareggiata - quando prenotai la prima visita. Mi dissero, in prima battuta, che a causa dell’emergenza Covid ci sarebbe voluto più tempo del previsto: dopo anni di attese a vuoto il calcolo si è allargato, coricandosi nel rene. Una posizione che mi porta un dolore atroce, peggiorato nel tempo tra coliche e sofferenze».

Lusia le definisce «calende greche» denunciando un calvario che, a differenza della pandemia, sembra non avere una fine: «Tra radiografie, alcune effettuate privatamente a mie spese per velocizzare i tempi, tac e visite di ogni tipo, ad inizio giugno mi dissero “fra massimo due settimane vi chiamiamo per il tampone” dopodiché, in teoria, mi sarei dovuta finalmente sottoporre all’intervento che attendo da anni. Ora però siamo quasi a luglio e nessuno mi ha ancora contattata: i dolori invece restano ed anzi peggiorano giorno dopo giorno».

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