Porto di Napoli, ecco il nuovo bacino di carenaggio per grandi navi

L'infrastruttura portuale sarà gestita da Napoli Dry Docks, joint venture tra La Nuova Meccanica Navale e Palumbo Group Napoli

Il nuovo bacino di carenaggio
Il nuovo bacino di carenaggio
Domenica 7 Aprile 2024, 13:03
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È arrivato oggi nel porto di Napoli, direttamente dallo scalo di Hamad in Qatar, un nuovo grande bacino di carenaggio galleggiante in grado di accogliere navi fino a 230 metri di lunghezza e dotato di una capacità di sollevamento di circa 27.000 tonnellate. Una nota informa che l'infrastruttura portuale, gestita da Napoli Dry Docks, joint venture tra La Nuova Meccanica Navale e Palumbo Group Napoli, «ha richiesto un investimento privato pari a circa 40 milioni di euro e aumenterà in maniera significativa la competitività dello scalo partenopeo, permettendogli di ampliare la propria capacità di cantieristica navale, in particolare nel settore delle grandi riparazioni, fronteggiando così l’aumentata concorrenza da parte di altri poli nazionali e internazionali». 

Il nuovo bacino (SPP2) sarà dislocato nello specchio acqueo già in concessione alla Napoli Dry Docks al Molo Martello, azienda nata dall’alleanza tra La Nuova Meccanica Navale e Palumbo Group Napoli, con l’obbiettivo di rafforzare la competitività dello scalo partenopeo nel settore della riparazione e della conversione navale, proponendo strutture idonee al carenaggio di navi di grandi dimensioni sia cargo sia passeggeri.

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