Pozzuoli, scavi archeologici nell'area ex Vincenzo a mare: spuntano i resti del Convento dei Cappuccini

Pozzuoli, scavi archeologici nell'area ex Vincenzo a mare: spuntano i resti del Convento dei Cappuccini
Pozzuoli, scavi archeologici nell'area ex Vincenzo a mare: spuntano i resti del Convento dei Cappuccini
di Antonio Cangiano
Mercoledì 13 Luglio 2022, 17:37
3 Minuti di Lettura

Un frammento di fistula acquaria in terracotta, materiali di reimpiego d'epoca romana e tracce di un piano pavimentale, sono le prime “sorprese” dagli scavi archeoligici, in corso nell'area dell' ex ristorante Vicienzo a mare, ai piedi del Rione Terra a Pozzuoli.

La presenza dello scheletro in cemento armato dell'ex ristorante, abbattuto a febbraio, oscurava la vista dei resti dell'antico convento dei Cappuccini, in parte insabbiati e ora oggetto di saggi archeologici.

 

Grazie ad  Archeoflegrei.it, hub culturale dedicato allo studio e alla valorizzazione dall’archeologia flrlegrea, apprendiamo la storia del Convento e non solo:

Video

«I Frati Cappuccini di San Gennaro alla Solfatara chiesero al Comune di Pozzuoli un suolo di 150 palmi di larghezza e 150 palmi di lunghezza in località “Buccaria”.

Quello era il luogo dove si ammazzavano le vaccine (da “Bucciere”, mercante di bestie). Lo scopo era quello di costruirvi una dimora estiva. La richiesta scaturì dal fatto che in estate, presso la collina della Solfatara, l’aria che proveniva dalla conca di Agnano era puzzolente, a seguito della macerazione della canapa di lino. La verità vera è che i frati volevano avvicinarsi al centro abitato. Là c’era già la presenza dei Domenicani, dei Benedettini, dei Minori Osservanti, dei Carmelitani, dei Gesuiti, dei Pasqualini, dei Gerolomini e delle Clarisse. Con i contributi del Comune di Napoli e di Pozzuoli, nonchè offerte dei fedeli, la costruzione ebbe inizio il 1 agosto 1676, benché osteggiata per la vicinanza dei Domenicani di Gesù Maria (San Vincenzo Ferrer) e fu completata nel 1690. Durante la stagione estiva la struttura oltre ad ospitare i frati, accoglieva anche separati dalla clausura e stranieri per le cure balneo-termali. Per l’erosione del mare e per il bradisismo, i frati Cappuccini furono costretti ad abbandonare l’Ospizio, nonostante costosi interventi di consolidamento, che passò prima al Demanio nel 1871, poi al Ministero della Marina Mercantile che nel 1875 lo vendette ad un privato per uso di pescicoltura e bagni. Nel 1880 l’ospizio divenne una trattoria, grazie al gastronomo napoletano Gennaro Polisano, che inventò un piatto denominato “cannoni  all’Armstrong”, in onore dello Stabilimento poi diventato Sofer. Il Maestro Polisano era molto conosciuto anche per il suo famoso ragù. Esso, come ingrediente segreto, aveva il cioccolato ed il famosissimo vino di Marsala o Pantelleria. Lo stabile fu di sua proprietà fino al 1926, quando fu acquistato da Vincenzo Maiorano, dal quale il nome di “Vicienzo a’ mare”.»

© RIPRODUZIONE RISERVATA