Scudetto Napoli, monumenti e strade imbrattate d'azzurro. I commercianti: «Sì alla festa ma il centro storico deve rimanere com'è»

In via Duomo i dissuasori sono stati coperti con un rivestimento rimovibile

Centro storico di Napoli
Centro storico di Napoli
di Emma Onorato
Mercoledì 22 Marzo 2023, 20:44 - Ultimo agg. 20:56
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In città si respira aria di festa, di rinascita, di riscatto. Ogni giorno c'è qualche novità che tinge Napoli d'azzurro. Festoni installati da un balcone all'altro, bandiere della maglia di Spalletti che sventolano fuori le attività di commercianti e residenti. Cartonati, dolci, e chi più ne ha più ne matta. La lista è diventata interminabile. E se la creatività napoletana non conosce fine, c'è anche da dire che gli effetti per l'attesa dello scudetto non sono sempre ben condivisi da tutti. O meglio, tra le mille sfumature di questa irrefrenabile euforia, c'è anche chi ricorda come questo momento non deve trasformarsi in qualcosa di negativo.

Bisogna prepararsi alla festa, sì, ma nel modo giusto, come ha ricordato anche il primo cittadino, Gaetano Manfredi che ha invitato a non imbrattare edifici, muri, marciapiedi, dissuasori e panchine perché tali azioni altro non sono che «atti vandalici che non fanno bene ai territori ed anzi comporteranno solo aggravi per le casse degli Enti Locali».

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Un discorso che si estende anche per i monumenti, le chiese e i palazzi storici della città. A pensarla allo stesso modo sono anche alcuni commercianti e residenti del centro storico di Napoli. «Sono d'accordo per tutto quello che fanno i tifosi della maglia azzurra, mi riferisco agli addobbi, le bandiere e gli striscioni, l'unica cosa che non condivido è che possano dipingere i palazzi del centro storico, i monumenti o i muri delle strade, perché questi sono beni che vanno tutelati - commenta Maurizio Costagliola, dipendente della pizzeria I Decumani - Quindi va bene tutto ma non questo. Il centro storico deve rimanere com'è. Non può essere rovinato perché altrimenti si rovina anche la festa e poi tocca al Comune intervenire per ripulire tutto e questo non va bene. Dobbiamo fare una grande festa, ma deve essere fatta per bene, senza litigi e senza scontri tra napoletani. Dobbiamo continuare ad essere noi stessi, come abbiamo sempre fatto, anche allo stadio, dobbiamo essere corretti».

Sulla stessa linea di pensiero è anche Vincenzo De Filippo, titolare di un bar in via dei Tribunali: «Da questo punto di vista  è una cosa negativa perché ci sono tanti edifici pubblici che non dovrebbero subire danni, mentre per quanto riguarda il resto è come vivere una rinascita».

Nicola è uno dei residenti del centro storico. Qui, e precisamente in piazzetta Sedil Capuano, due panchine sono state dipinte d'azzurro, insieme ad alcuni dissuasori e un antico chiosco dove un tempo un acquafrescaio svolgeva la sua attività. «Ritengo che questa sia un'esagerazione, perché si tratta di cose di proprietà pubblica - chiosa Nicola - le bandierine forza Napoli attaccate sui paletti vanno bene, mentre la vernice su un bene pubblico non ha ragione di esserci». Ma al contempo c'è anche da dire che proprio ieri sera, in via Duomo, si è trovata una soluzione alternativa. I dissuasori presenti lungo la strada, sono stati coperti con un rivestimento rimovibile. Un'iniziativa che, seppur creativa, non crea danni a cui rimediare: il colpo d'occhio azzurro resta ma senza arrecare conseguenze dispendiose per il Comune. «Credo che quest'idea sia più corretta perché non deturpa un bene di arredo pubblico», commenta chi vive nel quartiere.  

Così in via Duomo prosegue senza sosta l'installazione di festoni color del cielo. Un'attesa che anima il cuore partenopeo: «C'è una proliferazione di striscioni e bandiere veramente incredibile. Il bianco e l'azzurro sono i colori di queste giornate d'attesa». E ancora: «Si sta vivendo un'aria di festa in vista di un riscatto, sia per il calcio che per la città - commenta Vincenzo - Quest'attesa sta ripristinando il vecchio stato d'animo del napoletano, la vera cordialità e il vero calore che noi, popolo, possiamo offrire anche ad un palcoscenico europeo». Poi ricorda: «Sono 33 anni che il Napoli non vince lo scudetto; ero piccolissimo, avevo 4-5 mesi, non ricordo nulla e il pensiero di poterlo vivere ora è un'emozione che non riesco nemmeno a descrivere». Anche Maurizio lo attende con ardore: «Io l'ho già vissuto però comunque mi piacerebbe poterlo rivivere. Prendere parte a quella bellissima festa che durerà un bel po' di tempo - poi conclude il suo pensiero - perché i napoletani sono come i brasiliani: quando iniziano a festeggiare non si fermano più».

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