Scuola, il Tar dà ragione alla Regione Campania ma il ministero annuncia ricorso

Accolto il ricorso di De Luca, l'ultima parola alla Corte costituzionale

Scuola, il Tar dà ragione alla Regione Campania
Scuola, il Tar dà ragione alla Regione Campania
di Mariagiovanna Capone
Martedì 31 Ottobre 2023, 07:09 - Ultimo agg. 1 Novembre, 08:18
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La Regione Campania batte il Ministero dell'Istruzione e del Merito e il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania ha accolto il ricorso dell'ente regionale, sospendendo il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico e ha rimesso alla Corte Costituzionale la questione di legittimità della norma.

Il primo round è durato due mesi ma alla fine il punto è stato assegnato a Vincenzo De Luca che ha in questo modo ottenuto la sospensiva sui criteri per la definizione dell'organico per tre anni scolastici, dal 2024 al 2027. Un organico che alla Campania avrebbe portato un taglio di 128 autonomie scolastiche (da 965 a 839) e altrettanti dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi cui il presidente De Luca e l'assessore regionale Lucia Fortini si sono opposti anche per le numerose irregolarità dei procedimenti eseguiti da MEF e MI, come dettagliato nel ricorso depositato a fine agosto.

Il Tar, dopo essersi riunito il 4 ottobre, ieri si è espresso e ha accolto la richiesta di rimessione alla Corte Costituzionale. Il ministro dell'Istruzione Valditara ha comunicato che «l'ordinanza verrà immediatamente impugnata». 

«Il Tar della Campania (Sezione Quarta) dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 19, commi 5-quater, 5-quinquies e 5 sexies del decreto legge 6 luglio 2011, numero 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, numero 111, per contrasto con l'articolo 117, comma 3 della Costituzione». Poche righe in burocratese per decretare l'errore commesso da Ministero dell'Istruzione e del Merito e Ministero dell'Economia e delle Finanze come affermato, prima pubblicamente, e poi attraverso un ricorso, la Regione Campania. Gli atti, siglati dal presidente Alfonso Graziano, e i consiglieri Rita Luce e Germana Lo Sapio, ora sono trasmessi alla Corte Costituzionale che deciderà sul dimensionamento scolastico della Campania, ma anche di altre regioni. E per la questione della legittimità costituzionale c'è già una data: 21 novembre, quando la Corte Costituzionale si esprimerà mettendo la parola fine sulla vicenda fin troppo contestata del dimensionamento scolastico.

«L'accoglimento del nostro ricorso ferma la scellerata decisione del Governo di tagliare scuole, risorse e personale scolastico in Campania» ha dichiarato il governatore De Luca. «Avevamo rilevato nei mesi passati l'assurdità del ridimensionamento delle attività scolastiche, soprattutto nel momento in cui diventa ancora più necessaria un'attività educativa e di cura dei ragazzi, soprattutto nei quartieri più a rischio. Il Tar ha deciso la sospensione del provvedimento del Governo ed è una decisione importante, che ci incoraggia a proseguire la nostra battaglia fino alla sua conclusione positiva». 

Nel ricorso accolto dal Tar sono stati elencati i motivi per cui il decreto interministeriale doveva essere annullato. Prima di tutto è stata riconosciuta una «competenza concorrente in materia di istruzione», forti della sentenza del 2012 della Corte Costituzionale su un decreto simile definito «illegittimo», poiché il dimensionamento non può essere definito dai ministeri ma deve rimanere di «competenza regionale». Poi l'illegittimità di vari commi del decreto 2023 per «violazione del principio di leale collaborazione, eccesso di potere e arbitrarietà, illogicità manifesta e difetto di istruttoria» dove un elemento di discussione è il mancato accordo in sede di Conferenza unificata, mentre altri provvedimenti impugnati considerati sbagliati, sono stati riconosciuti dal Tar. 

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«L'ordinanza odierna del Tar Campania che sospende l'applicazione del dimensionamento per la regione verrà immediatamente impugnata. Siamo già al lavoro con l'Avvocatura Generale dello Stato per ricorrere al Consiglio di Stato» ha commentato il ministro Giuseppe Valditara. «Pur nel rispetto che si deve a ogni pronuncia giurisdizionale, non può ritenersi condivisibile che il Tar Campania si sia dichiarato competente su un decreto, adottato di concerto tra due ministeri, che reca i criteri per la definizione dell'organico dei dirigenti scolastici sull'intero territorio nazionale. A quella politica che continua a fare polemiche strumentali e demagogiche, facendo credere che da questa riforma si determinino chiusure di plessi o riduzione di servizi, che invece non ci saranno, si può solo ribadire che continueremo a lavorare per l'attuazione delle riforme richieste dal Pnrr nell'interesse della modernizzazione del nostro Paese». 

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