Covid in Campania, pediatri e sindaci insieme: «Non riaprire le scuole». In aula forse il 7 dicembre

Covid in Campania, pediatri e sindaci insieme: «Non riaprire le scuole». In aula forse il 7 dicembre
di Mariagiovanna Capone
Sabato 21 Novembre 2020, 08:54 - Ultimo agg. 17:11
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«È probabile che non si riapra». Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha messo le mani avanti, come si suol dire, e nel consueto intervento social del venerdì ha preparato le famiglie a uno slittamento della riapertura martedì 24 novembre delle scuole dell'infanzia e delle prime classi delle primarie, come previsto con l'ordinanza regionale numero 90. Lunedì sarà l'Unità di crisi a pronunciarsi definitivamente, ma sembra evidente che De Luca si sia già confrontato con chi ha a che fare con numeri, statistiche e curve di contagio. Il fronte del no all'apertura delle scuole martedì si arricchisce di nuovi protagonisti, con da una parte la sezione Campania della Federazione Italia dei Medici Pediatri e dall'altra l'Anci Campania, con numerosi sindaci della Regione che si sono già pronunciati per uno slittamento a fine mese, mentre a Pagani il rientro in classe è previsto per l'11 gennaio 2021.

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LE DECISIONI
Le probabilità che martedì riaprano scuola dell'infanzia e prime classi della primaria in Campania sono assai scarse. La decisione spetta all'Unità di crisi regionale ma durante la diretta Facebook, De Luca esprime perplessità. «Abbiamo approvato un'ordinanza che prevede la possibilità di riapertura degli asili e delle prime elementari il 24 novembre, ma abbiamo subordinato questa eventuale apertura a un accertamento epidemiologico» spiega. «È possibile, forse probabile, che non si riapra quando abbiamo previsto di aprire. In questo momento abbiamo un'ondata di richieste per non aprire, i genitori sono sinceramente preoccupati. La riapertura per il 24 era una previsione ma non apriremo nulla se non avremo sicurezza dal punto di vista epidemiologico». È probabile che la riapertura slitterà di una settimana, fissando un nuovo confronto dell'Unità di crisi a ridosso della scadenza del Dpcm del 3 dicembre, rimettendo in mano al premier Conte decisioni su zona rossa e scuola. «Gli studenti torneranno in aula se ci sarà la sicurezza per farlo. Ci muoviamo prima di tutto per la tutela della salute» ha ribadito l'assessore regionale all'Istruzione Lucia Fortini.

Tuttavia se le scuole aprissero, il rischio che le aule restino vuote è molto alto poiché si moltiplicano le adesioni delle famiglie che preferiscono tenere i figli a casa con la Dad.

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IL NO DI ANCI E FIMP
A conferma dei timori delle famiglie con figli in età scolare di far riprendere le attività in presenza, ci sono i medici pediatri della sezione Campania della Federazione nazionale che hanno scritto all'Unità di Crisi Regionale. «Sarebbe un errore gravissimo riaprire ora le scuole e tornare alla didattica in presenza» sottolineano Antonio D'Avino e Giannamaria Vallefuoco della Fimp consapevoli che «il rischio è soprattutto dato dai contatti all'esterno dei plessi scolastici, in attesa dell'inizio delle lezioni o all'uscita, quando decine e decine di studenti entrano in contatto con gli adulti che accompagnano o vengono a prendere i propri figli». Sulla stessa linea si è mossa anche l'Anci Campania che per voce del presidente Carlo Marino ha chiesto di far slittare la riapertura di martedì, prorogando la chiusura al 6 dicembre in modo da poter completare gli screening sanitari previsti. Che la catena dei contagi trovi nella scuola condizioni ad alto rischio (soprattutto all'uscita quando gli studenti allentano le distanze) lo dimostrano i dati. Quelli dell'Asl Napoli 1 mostrano come i contagi si siano moltiplicati dal 15 al 20 ottobre, cinque giorni dopo la chiusura, tra studenti (+ 93%), docenti (+217), collaboratori (+5%) e contatti stretti (+30%). Andamenti confermati anche dal report coordinato da Giuseppe Signoriello dell'Università Vanvitelli per il Comune di Napoli che fino al 15 novembre ha osservato un forte incremento di casi a ottobre nella fascia 6-18 anni «a causa probabilmente dell'inizio delle attività scolastiche».


I SINDACI PRO CHIUSURA
Si allunga intanto l'elenco dei sindaci contrari alla riapertura delle scuole, seppure parziale, di martedì. Le ordinanze firmate finora prorogano la chiusura a fine mese o al 3 dicembre, termine del Dpcm, o direttamente a gennaio, come succede a Pagani che si unisce alla folta la fronda del no del salernitano. In Città metropolitana martedì non apriranno le scuole nei comuni di Casandrino, Calvizzano, Melito, Cardito, Villaricca, Marano, Mugnano, Afragola, e tutta la penisola sorrentina. Scuole chiuse anche in Irpinia e nel casertano.

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