Stesa a Napoli est, 13 colpi nel regno del clan Casella

Gli spari nel cuore della notte in via Ulisse Porta Giurleo

Venti di faida a Napoli est
Venti di faida a Napoli est
di Viviana Lanza
Venerdì 4 Agosto 2023, 08:00 - Ultimo agg. 5 Agosto, 09:09
4 Minuti di Lettura

A Ponticelli si torna a sparare. Si fa fuoco in aria, apparentemente senza una mira e senza un perché. Ma chi conosce bene quelle terre di periferia e le dinamiche criminali dei clan che le occupano sa che azioni di questo tipo non sono mai senza movente e senza obiettivo. In gergo si chiamano «stese», si tratta di scorribande armate compiute in strada da pistoleri che sparano in genere da moto lanciate a folle velocità. Bastano dieci secondi per seminare terrore tra i residenti e lanciare messaggi in codice a chi frequenta e conosce le logiche della mala. Quella che si è verificata la scorsa notte ha tutte le caratteristiche di una stesa di camorra. Resta da capire chi sono i responsabili e quale obiettivo intendevano raggiungere. 

All'incirca alle quattro della scorsa notte una persona che preferisce restare anonima compone il 112 e avvisa i carabinieri di aver appena udito colpi di arma da fuoco. La voce anonima indica il luogo e null'altro. Immediatamente sul posto arriva una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Poggioreale e vengono avviate le indagini. Il luogo della stesa è via Ulisse Porta Giurleo, una strada che collega Barra e Ponticelli, dove le case si alternano a spazi aperti e terreni.

Lì i carabinieri recuperano 13 bossoli di una calibro 9. Non risultano feriti, non si notano danni a cose. I 13 bossoli trovati sull'asfalto sono l'unico indizio certo e le indagini partono da questo elemento, oltre che dal luogo in cui è avvenuta la stesa. Perché anche il contesto potrebbe rivelarsi utile alle indagini.

Via Ulisse Porta Giurleo è una strada di confine tra due quartieri ad alta densità criminale. Nei pressi del luogo in cui sono stati trovati i bossoli non risulterebbe abitare nessun personaggio di spicco della criminalità organizzata, ma su questo dettaglio ci sono ancora accertamenti in corso. Gli inquirenti tengono conto anche della mappa geocriminale della zona, e del fatto che via Ulisse Porta Giurleo non è lontana da via Franciosa, considerata il quartier generale dei Casella, una delle famiglie malavitose della zona. Ma quanto tutto questo possa avere o meno un peso nelle indagini sulla stesa della scorsa notte è ancora presto per dirlo. 

Gli spari nel cuore della notte hanno infranto il silenzio della strada deserta ma anche la tranquillità di chi vive nella zona e non ha nulla a che fare con le logiche criminali. I pistoleri hanno scelto di entrare in azione con il buio, quando potevano avere la certezza di non incrociare sguardi indiscreti così da agire indisturbati. Il fatto che la segnalazione al 112 sia stata anonima conferma il clima di paura e omertà che c'è in certe periferie e Ponticelli è una di queste, terra troppe volte teatro di stese e sparatorie. Anzi, sfogliando le inchieste della Direzione distrettuale antimafia degli ultimi anni si potrebbe dire che proprio a Ponticelli la camorra ha inaugurato il metodo delle stese per lanciare messaggi a propri affiliati o nemici, per incutere il terrore nella gente del posto e assicurarsi il silenzio di tutti, o soltanto per dimostrare di esserci facendo ricorso alla spavalderia più violenta e prepotente. 

 

Anche se al momento una pista certa ancora non c'è, gli inquirenti ipotizzano che l'esplosione di colpi in aria nel cuore della notte a Ponticelli possano presagire nuovi venti di guerra o comunque nuove fibrillazioni tra i clan della camorra locale. In passato infatti le stese hanno fatto venire alla luce nuovi equilibri, hanno annunciato nuove dinamiche criminali, hanno segnato cambiamenti nella spartizione del potere e del controllo criminale. Le indagini sono a tutto campo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA