Omicidio a Napoli, il killer fa fuoco dal balcone: «Incastrato dalle telecamere di una nota tiktoker»

Svolta nell’omicidio di Pasquale Sesso: «La vittima colpita da un terrazzino»

Il delitto rientrerebbe nella faida in atto da tempo tra i clan della zona di Pizzofalcone
Il delitto rientrerebbe nella faida in atto da tempo tra i clan della zona di Pizzofalcone
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Mercoledì 2 Agosto 2023, 23:55 - Ultimo agg. 3 Agosto, 18:06
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Si sono parlati, forse si sono scambiati minacce reciproche, prima della scena finale. Che è stata più o meno questa: qualcuno dal balcone di casa ha preso la mira e ha sparato. Ha fatto fuoco dal davanzale di casa, probabilmente nel corso di un litigio verbale. Ha estratto la pistola e ha sparato dall’alto verso il basso, deturpando in pochi attimi quello che resta dell’oleografia tra i vicoli: dal balcone non viene abbassato il classico paniere solidale, ma piovono proiettili.

È questa la scena legata all’omicidio di Pasquale Sesso, messo a segno lo scorso sei luglio, in vico Solitaria, a pochi passi da via Santa Lucia. Un delitto che ha fatto scalpore, messo a segno intorno alle 23.30, a pochi passi da piazza del Plebiscito e dagli angoli più conosciuti di Napoli, su cui c’è stata una svolta significativa da un punto di vista investigativo. Poche ore dopo l’omicidio di Pasquale Sesso, la polizia ha arrestato Gennaro Belaeff, ritenuto responsabile di possesso di armi aggravate dal fine mafioso. Un arresto firmato dal gip Federica De Bellis, al termine di una primissima fase investigativa coordinata dalla Dda di Napoli, che ha fatto emergere i possibili retroscena dell’omicidio di Sesso.

La svolta, paradossalmente, è arrivata grazie a un filmato ricavato dalla memoria delle telecamere piazzate all’interno dell’abitazione non lontana dal luogo del delitto. Si tratta della casa di una nota tiktoker della zona, che possiede un sistema di videosorveglianza abbastanza attrezzato, grazie al quale è stato possibile riprendere gli ultimi istanti di vita di Sesso.

La scena del delitto è tutta in quelle immagini, ora a disposizione della Procura di Napoli. Si nota - al centro della scena - Pasquale Sesso in sella a uno scooter, che si rivolge a qualcuno in alto, «presente ad un piano alto dello stabile del civico 13 di via Solitaria», anche se non visibile nel fuoco delle telecamere.

Cosa accade pochi attimi dopo? Quello che scriviamo emerge dalla misura cautelare notificata a carico di Belaeff (lo ripetiamo, è stato arrestato per armi e non per omicidio), in una ricostruzione che consente di fare comunque luce sul delitto. Ci sono dieci secondi di terrore puro. Spari dall’alto verso il basso, mentre Sesso si allontana frettolosamente. Muore qualche metro più in là, mentre l’attenzione degli investigatori si focalizza su quanto avvenuto all’interno del balcone. Chi abita in quella casa? Scatta la perquisizione, ma al momento del blitz Belaeff non era presente in casa. L’esito è comunque positivo: tra il quarto e il quinto piano dell’edificio (zona in uso esclusivo alle famiglie Belaeff e Montagna) spunta una pistola calibro 9per21 modello Beretta, con matricola abrasa, senza caricatore.

Ma c’è un’altra sorpresa. Pochi minuti dopo, sul terrazzo di pertinenza, «accasciato sul pavimento dietro un muretto, nascosto al fine di evitare il rintraccio da parte della polizia», spunta la sagoma di Belaeff. In tasca, aveva una cartuccia 9per21, mentre viene effettuata una ricognizione del suo cellulare (con il via libera dello stesso Belaeff), da cui emerge la fotografia di «una pistola con matricola abrasa marca Beretta, 9per21, adagiata su uno straccio bianco e una busta di tipo shopper di colore bianco».

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Difeso dal penalista napoletano Bernardo Scarfò, l’indagato per armi si dice convinto della possibilità di dimostrare la propria estraneità rispetto alle accuse, oltre a prendere le distanze da ogni possibile traiettoria investigativa legata all’omicidio di Sesso. Ma restiamo alla ricostruzione della Dda. Cosa infiamma una delle zone più folcloristiche di Napoli? Possibile una guerra tra esponenti del gruppo Sessa (a cui Pasquale Sesso sarebbe stato vicino) agli Elia-Montagna (vicini a Belaeff): una guerra dove non si escludono minacce urlate in strada, colpi esplosi dal balcone, puntualmente ripresi dalla videosorveglianza di una nota tiktoker della zona.

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