Napoli: uccise un uomo e scappò via, al pirata meno di quattro anni

Mustafha travolto mentre tornava dal lavoro: anche la sorella Elvira vittima di un incidente stradale

La madre di Elvira e Mustafha, uccisi da pirati della strada
La madre di Elvira e Mustafha, uccisi da pirati della strada
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Giovedì 6 Luglio 2023, 00:01 - Ultimo agg. 7 Luglio, 10:30
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Sì, d’accordo, ha scelto il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena; sì, d’accordo, la sentenza è giunta qualche mese fa, quindi prima della riforma di legge che punta a inasprire condanne e sanzioni amministrative nei confronti di chi consuma delitti stradali (sull’onda dell’omicidio di un bambino di 5 anni nel corso di una challenge). Ma il verdetto pronunciato a Napoli per omicidio e omissioni di soccorso (ma anche lesioni gravissime per una seconda vittima) sembra fatto apposta per riaccendere la polemica su quanto accade sulle nostre strade. I fatti.

Pochi giorni fa è diventata definitiva la condanna a tre anni e otto mesi nei confronti di P.C., ritenuto responsabile dell’omicidio di Mustafha Zibra, un giovane manovale investito e ucciso a dicembre del 2021, mentre faceva ritorno a casa dopo una giornata di lavoro. Era in sella a una bicicletta, assieme al collega di lavoro Vittorio Lospennato, entrambi erano giunti a poche pedalate da casa.

Poi, crash. Vengono investiti lungo via Montagna Spaccata, a Pianura, da una Ford Fiesta che correva veloce, che li tampona senza neanche abbozzare un tentativo di frenata. 

E non è un caso che P.C. viene condannato anche per omissione di soccorso, come emerge dalla scena che segue: nel corso del tamponamento, Mustafha Zriba viene sobbalzato e va ad impattare all’indietro sul cofano e sul parabrezza dell’auto che lo aveva investito. Non è finita. Dopo aver speronato la bici con i due passeggeri, l’autista della Fiesta decide di accelerare e trascina ancora per qualche metro la bici che era sul manto stradale. Una brutta storia, un delitto stradale per il quale il giudice Enrico Campoli ha firmato una condanna a tre anni e otto mesi, con una sospensione della patente di quattro anni. Tradotto in parole ordinarie, significa che l’uomo che ha ucciso un ragazzo, che ha gravemente ferito il suo collega di lavoro, scappando senza neanche provare a soccorrere i due malcapitati, tra pochi anni sarà libero e con la patente in tasca. Potrà ancora guidare, potrà ancora circolare - a mo’ di mina vagante - impugnando il volante di una vettura.

Una brutta storia che si conclude con una condanna che a molti appare irrisoria, negli stessi giorni in cui si parla di emergenza per gli incidenti stradali. Non si sono ovviamente spenti gli echi per la morte di un bambino di cinque anni, travolto nell’auto guidata dalla madre da una Lamborghini presa a noleggio da una banda di youtuber in vena di challenge. Fatti accaduti a Roma e che hanno spinto il ministro delle infrastrutture Salvini a lavorare su un pacchetto di leggi più severe. Inasprire condanne penali e assicurare il cosiddetto ergastolo della patente, con la revoca a vita della licenza di guida.

Ma torniamo all’omicidio di Mustafha: quella notte P.C. era formalmente al lavoro presso la sua azienda, ma decise di usare un’auto parcheggiata in un garage per andare a svolgere una commissione. Andava veloce e non vide la bicicletta con i due malcapitati. Poi scappò e provò anche a cancellare i segni di ammaccature sul cofano e sul parabrezza dell’auto presa in prestito. Decisive le indagini condotte dal nucleo di infortunistica della polizia municipale, sotto il coordinamento del pm Claudio Onorati, che hanno svelato anche il tentativo di cancellare indizi della nottataccia da parte dell’autista killer. Pochi mesi dopo, in un altro posto della città - siamo sul lungomare di Napoli - la sorella di Mustafha venne ammazzata in circostanze simili. Ricordate il caso di Elvira Zibra? Agosto 2022, faceva la cameriera in uno chalet di Mergellina, quando - all’alba - venne speronata e uccisa da un motociclista che andava oltre i cento chilometri orari. Un caso sul quale si attendono sviluppi. Costituita parte civile, la mamma dei due ragazzi ammazzati ha anche ottenuto una sorta di risarcimento del danno, ovviamente in sede penale: 4800 euro, più le spese processuali. Dal 2028, il pirata della strada riavrà la sua patente di guida. 

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