Taxi Napoli, il Comune ai tassisti: «Parco auto vecchio»

Botta e risposta tra i tassisti napoletani e l’assessore De Iesu

Taxi alla stazione centrale di Napoli
Taxi alla stazione centrale di Napoli
di Luigi Roano
Venerdì 4 Agosto 2023, 23:49 - Ultimo agg. 6 Agosto, 10:10
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Botta e risposta dal sapore agrodolce quello tra i tassisti napoletani e l’assessore alla Polizia municipale Antonio De Iesu. I complimenti fatti all’ex questore dalla categoria per le misure adottate alla Stazione centrale, al Beverello e all’Aeroporto con corsie blindate e maggiore vigilanza, fanno pendant con le lamentele per una viabilità che frenerebbe gli affari delle auto bianche. De Iesu da suo punto di vista risponde con una lettera aperta invitando i tassisti a essere anche loro in campo con una certa autodisciplina. Sullo sfondo un provvedimento del Governo che dalla settimana prossima potrebbe incentivare i sindaci - ma già è una loro facoltà - ad erogare un venti per cento in più di licenze. Che i tassisti in linea generale reputano - almeno a Napoli - una misura sfavorevole alla categoria. Allo stesso tempo va detto che però il servizio che forniscono non è molto allineato alle esigenze di una città a Napoli piena zeppa di turisti. 

Dunque con una missiva inviata a De Iesu e anche all’assessore ai Trasporto Edoardo Cosenza, i tassisti esprimono apprezzamento per l’iniziativa del Comune - sostenuta dal prefetto Claudio Palomba - alla una nuova organizzazione per l’accesso e l’uscita dai posteggi taxi. «Gli stessi risultati si attendono anche nell’area dell’aeroporto» sottolineano invece dal Comune. Come a dire abbiamo fatto il nostro ora tocca alla categoria. E su questo l’assessore lancia la sfida: «Il mio appello alle cooperative, ai tassisti, alle associazioni, è quello di fare un salto di qualità. Non bisogna delegare tutto all’azione repressiva e sanzionatoria, ma c’è bisogno di autodeterminazione da parte dei tassisti per curare la qualità del servizio che offriamo ai turisti. I turisti che visitano Napoli valutano la qualità dei servizi e sicuramente ogni turista prenderà più volte il taxi». E ancora: «E la qualità dei servizi è un elemento su cui si valuta all’estero l’immagine della città, per cui è interesse dei tassisti, di tutti i tassisti, offrire il meglio di sé, riqualificando anche il parco automobilistico, garantendo un servizio migliore, adattandosi a quella che è la domanda, perché l’offerta da parte dei tassisti deve corrispondere alla domanda che la città e i turisti ci pongono». 

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Parola dunque agli autisti, Cosimo La Malfa delle Usb spiega: «Su parco auto sono convinto che almeno la metà andrebbe cambiato perché ha oltre 15 anni di vita. Detto questo servono incentivi che il Comune non eroga e soprattutto colonnine per le ricariche perché bisogna andare verso le auto elettriche». La Malfa poi ammonisce: «E quando gli incentivi sono stati dati sono stati favoriti solo quelli delle cooperative. Che hanno fatto un patto con Huber ricevendo loro sì incentivi. Mentre sull’aumento delle licenze sono contrario, per i tassisti napoletani sarebbe una cosa negativa». Parola a Pasquale Ottaviano del Sitan, sigla nazionale della categoria. «Noi non so se servono più licenze, magari in altre città sì ma a Napoli no.

E poi il sindaco Manfredi se volesse lo potrebbe già fare, non c’è bisogno che Salvini faccia una legge. Il tema non è la carenza di auto, ma l’accesso dei tassisti al Beverello e negli altri siti dove prendere i viaggiatori». Sulle mele marce della categoria che vessano con tariffe fuori mercato i turisti e non solo Ottaviano è categorico: «Ho fatto un esposto al Prefetto segnalando che negli scali c’è gente che adesca gli utenti e decide poi se caricarli». La chiusura è sul parco auto: «Servirebbero quelle elettriche ma come le ricarichiamo? Ne ho acquistata una e la tengo chiusa in garage da anni». 

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