Più di 120.000 euro a paziente, tra degenza e interventi. È il costo medio di ogni grande ustionato a carico del sistema sanitario regionale, senza parlare delle forti sofferenze alle quali i pazienti stessi sono purtroppo condannati. Di qui l'appello che arriva proprio dal Centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli in vista della Pasqua, che assieme al Ferragosto è uno dei momenti critici di ricovero.
A causare la maggior parte degli incidenti, comunica il Cardarelli, è l'uso improprio di alcol etilico per braci e falò.
Proprio a causa di questi incidenti, ogni anno al Cardarelli vengono ricoverati in media 100 pazienti, la metà dei quali perdono la vita. «Quelli che sopravvivono - dice Villani - portano i segni dell'incidente per sempre e spesso devono imparare a convivere con gravi invalidità». A essere fatale è il ritorno di fiamma, che si produce quando si alimenta il fuoco con una bottiglietta di alcol etilico.
«L'errore più comune - spiega la dottoressa Anna Lanza, dirigente medico Tigu - è quello di credere di poter gestire questo fenomeno. In una frazione di secondo il fuoco risale il getto di alcol e fa esplodere la bottiglia, che solitamente è di plastica. A quel punto non c'è più nulla da fare, il gesto di un momento segna una vita per sempre».
L'appello dei medici è dunque a scegliere di trascorrere i momenti di festa in sicurezza, evitando di esporsi al rischi inutili e, soprattutto, evitando di usare alcol etilico per alimentare le braci. «I nostri medici, infermieri e operatori sociosanitari sono straordinari nel prendersi cura di chi vive il dramma di essere un grande ustionato», sottolineano il direttore generale Giuseppe Longo e il direttore sanitario Giuseppe Russo. «La speranza nel lanciare questo appello è quella di poter evitare che anche questa Pasqua delle vite si perdano o siano rovinate per sempre a causa di una terribile sottovalutazione del pericolo».