Variante Delta, nuovi contagi a Napoli: all'ospedale Santobono due bambini a rischio Covid

Variante Delta, nuovi contagi a Napoli: all'ospedale Santobono due bambini a rischio Covid
di Ettore Mautone
Lunedì 28 Giugno 2021, 00:00 - Ultimo agg. 29 Giugno, 08:44
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Due bambini molto piccoli, rispettivamente di tre mesi e di soli 40 giorni, residente uno a Napoli e l’altro nella provincia nord della città, sono arrivati l’altra notte al pronto soccorso del Santobono con la febbre. I piccoli pazienti sono stati sottoposti al tampone, come avviene per prassi a ogni nuovo ingresso in ospedale, e sono risultati positivi a Sars-Cov-2. Sono in corso i sequenziamenti virali per appurare se si tratti della variante Delta (indiana). Uno dei due piccoli ricoverati sta già meglio e potrebbe essere dimesso oggi se risulterà negativo al tampone di controllo. Positiva, con lievi sintomi di infezione a carico delle alte vie respiratorie, anche la mamma di uno dei due baby pazienti. Si tratta di una mamma non vaccinata in quanto allattando non se l’è sentita, ha dichiarato ai medici, di effettuare la profilassi. In realtà non c’è controindicazione a vaccinarsi.

I bambini, come è noto sono più resistenti all’infezione Covid-19 in quanto sprovvisti dei recettori a cui si attacca il virus. Era almeno una settimana che il Santobono - investito in pieno dalla seconda e terza ondata epidemica in autunno e in primavera, quando arrivavano fino a 10 casi al giorno - non registrava più nuovi arrivi di bambini positivi al virus. Per tutto giugno i casi si sono infatti ridotti drasticamente. «Speriamo - dice Vincenzo Tipo, primario del Pronto soccorso del polo pediatrico partenopeo - che non sia un segnale di ripresa dell’epidemia. Purtroppo qualche preoccupazione la nutriamo considerando che i bambini, non essendo un target candidato immediato di vaccinazione, potrebbero costituire il serbatoio privilegiato in cui potrebbe tornare a circolare il virus. In particolare le sue nuove varianti. Potremo tuttavia avere un’idea più chiara solo col passare delle settimane. Queste piccole spie che si accendono possono intanto servire a far capire a tutti che la minaccia del Coronavirus non è archiviata e che conviverci significa soprattutto prevenire e imbracciare le armi che abbiamo per combatterlo, a cominciare dai vaccini, che andrebbero effettuati con maggiore convinzione e ben altro piglio.

Così non bisogna lamentarsi troppo della necessità di mascherine che, quando incontriamo altre persone, sono un’esigenza di prevenzione senza dubbio utile. Ridurre le infezioni significa abbattere la circolazione del virus che senza replicazione non può evolvere e mutare e tenderebbe a spegnersi». Intanto nel bilancio di ieri dei nuovi positivi riscontrati al tampone in città emergono 18 nuovi casi e 25 guariti e nessun decesso. Sette i casi sintomatici di cui tre ricoverari in ospedale, 1 in terapia intensiva e 14 in isolamento domiciliare. Si tratta degli stessi casi registrati sabato ma con 10 guariti in meno a fronte dei 12 positivi e 40 guariti di venerdì. 

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Un trend fatto di alti e bassi oscillanti dai 70 casi del 10 giugno ai 7 di lunedì scorso, andato avanti per tutto il mese. Attualmente a Napoli sono 701 le persone positive di cui 623 in isolamento domiciliare, 11 in Terapia intensiva e 67 ricoverati in degenza Covid. L’unico Covid center attivo della Asl Napoli 1 è il Loreto Nuovo dove sono ricoverati 13 pazienti sui 50 posti disponibili in Medicina, 4 su 10 unità di ricovero in sub intensiva e 1 paziente in Rianimazione sui 4 posti allestititi di recente. Risultano completamente Covid free invece l’Ospedale del mare e il San Giovanni Bosco. Quest’ultimo è tornato alle funzioni ordinarie ma lavora a scartamento ridotto, in particolare senza un pronto soccorso, a causa delle note carenze di personale. Durante l’emergenza Covid sono diverse le unità di personale della Asl spostate nelle retrovie per particolari fragilità e molte altre sono andate in pensione per limiti di età. 

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